Fescion
Ce le ho anch’io. Son due maglie, piene di stemmini, loghi, scritte. Una parla di Scotland e England e Six Nations, ed ha un grosso numero 5 sulle spalle. L’altra ha un logo NFL, una grossa scritta in pieno petto, il numero 7 poco sopra la scapola destra. Ci siamo capiti, insomma.
E’ un florilegio di colori sgargianti, giallo, rosso, azzurro, ci sono in giro centinaia di migliaia di queste maglie e felpe e giubbotti finto sportivi, che richiamano alcune nazioni: Inghilterra, Scozia, Australia, Brasile, Giamaica, Argentina.
Perchè queste e non altre, non so: niente Galles nè Irlanda, nessuna menzione delle Isole Fiji, o del Paraguay, per non dir dell’Etiopia.
Che poi, se giri per Londra, mica vedi gente che indossa maglie inneggianti all’Italia o al Cile, alle Samoa o alla Nuova Zelanda. E fai fatica a capire perchè al di qua delle Alpi si diffondono queste mode, silenziose ed inspiegabili, che ci trasformano in testimonial di qualcosa che, l’anno prossimo, esisterà ancora solo sul mappamondo.