La pensionata e il lattaio
Chi la conosce sa che non ha avuto una vita facile. Non ha mai trovato marito, e chissà se l’ha mai cercato. Ha accudito una madre dal carattere difficile, vivendole accanto ogni giorno per decenni; ha lavorato facendo i conti con la propria natura, anch’essa dura e severa, seppure temperata da un discreto senso dell’umorismo. Ha aiutato vicini e semplici conoscenti, ha dedicato mille ore alla parrocchia ed alla sua biblioteca.
Oggi, quando si alza, vede nello specchio una pensionata rimasta orfana all’età di settant’anni, con i capelli ogni giorno più radi e gli incisivi inferiori sempre più traballanti. Si veste, con la cura che le energie ed i soldi della pensione le permettono, ed esce di casa. Si tiene lontana dal centro commerciale per quanto le è possibile, perchè non ama la confusione ed i ragazzini che la spintonano; entra dal lattaio, saluta, si guarda un po’ in giro, scambia due parole, poi, con un’aria un po’ triste e un po’ smarrita, mormora “beh, in effetti non mi serve nulla… arrivederci”, saluta nuovamente ed esce. Fuori, splende il primo sole di primavera.