Per interposta persona
I due uomini sono fermi sul marciapiede, intenti a misurare le parole come fanno da molto tempo. Nell’umido della pioggia appena finita si interrompono all’arrivo della donna, che li guarda e smorza il sorriso con cui era scesa dalla macchina. Si salutano, si scambiano le cortesie di rito, come stai, tutto bene, mi fa piacere. In mezzo pare di vedere scorrere il lungo fiume fatto di vecchie amicizie, rancori, disillusioni per interposta persona. Uno dei due uomini muove la mano come per fare un gesto che vorrebbe essere di scuse e di impotenza, ho fatto quel che dovevo e quel che ritenevo giusto e quel che potevo, avevo i miei problemi e non potevo accollarmi anche i tuoi, l’altro sorride, la donna dice ciao, buona serata, stai bene, poi tutti tornano alla loro nuova vita, che non è altro che la vecchia, solo su rive opposte.