Did it need to be so high?
E’ raro che mi ricordi dov’ero quando è successa una certa cosa di rilevanza mondiale, riesco a recuperare nella memoria il momento in cui ho saputo delle Torri e quello in cui Grosso ha segnato l’ultimo rigore della finale del 2006 e la sera dell’Heysel, ma poco altro. Però ricordo la mattina in cui il comandante della caserma ci ha guardati, tutti i milletrecento che stavamo alla Scuola Truppe Corazzate di Caserta, e ci disse che la sera prima era crollato il Muro di Berlino. In effetti non saprei dire se usò veramente il termine “crollare”, ma ci fece capire cos’era successo. Ricordo anche che la notizia non ci impressionò particolarmente, il nostro qui-e-ora era fatto di cose più stringenti e importanti, sopravvivere alla mensa e al vento freddo, interrogarci dove ci avrebbero spediti a passare l’inverno, cose così. Non fu un argomento di discussione, al termine di quella giornata – una normale sequenza di ore di esercitazioni e marce e ordini e code – nessuno si chiese se e come il mondo sarebbe cambiato. Qualcuno avrebbe capito negli anni a venire che quel giorno era successo qualcosa di grosso, era stata fatta la Storia: molto tempo dopo, penso che alla maggior parte di noi sia rimasta una città dove andare con un volo low-cost a comprare qualche bel souvenir.