I classici, in un’altra vita. Forse
E’ una vita che mi sento consigliare “leggi i classici”. Sapete, i russi, i francesi, gli inglesi dell’Ottocento. Dickens, Cechov, e compagnia.
Ed è una vita che mi riprometto di farlo, di passare un mesetto in compagnia di “Guerra e pace”, o del “Circolo Pickwick”. Eppure. Non so, non scatta la molla. E’ più forte di me, tra Dostojevski e John Irving scelgo quest’ultimo, senza dubbio e pentimento. Probabilmente mi perdo qualcosa, qualcosa di grande ed importante.
Nel frattempo, mi consolo con questi moderni ventenni che scrivono baciati dagli angeli: Dave Eggers, Zadie Smith. Un libro bello è un libro bello: non potrò leggere tutto, certo. Ma non sto perdendo tempo, e questo mi consola.