PrioritÃ
[Questo è uso privato di strumento pubblico. Però, lo strumento – Splinder permettendo – è “mio”. E quindi]
Dovrei ringraziare un bel po’ di persone, in queste prossime righe; quelle che, leggendo il post traboccante di pathos qualche giorno fa, mi hanno scritto, mi hanno fatto gli auguri, si sono fatte sentire vicine.
Ecco, se di quasi un anno di blog rimanesse solo questo, per me sarebbe abbastanza.
Comunque, per chiarire: non ho nausea di blog. E’ passato il periodo dell’innamoramento da neofita, oggi credo di avere un approccio più disincantato ma anche più consapevole nei confronti dello strumento, che apprezzo come e più di prima.
Solo, la vita di ciascuno è un puzzle (letteralmente, un rompicapo) fatto di tessere le cui dimensioni non rimangono fisse nel tempo. Ci son periodi in cui una tessera si allarga, richiede più spazio ed attenzione. E se si vuole venire a capo del puzzle, date le proprie energie e capacità – che non sono infinite: anzi – si deve dedicare meno tempo ed attenzione ad altre tessere.
Tutto lì, questione di priorità . Niente di più, niente di meno.
PS – Ero davvero intenzionato a smettere, per un po’. I motivi li ho spiegati, spero, qui sopra. Poi, ieri sera, mentre navigavo per tutt’altri motivi, la forza dell’abitudine ed il richiamo della blogosfera mi hanno portato su questo post del Fratello Spiritum. E, dopo un momento di sorpresa, ed uno di commozione (massì), mi son detto che, forse, la lista delle priorità aveva bisogno di un altro ritocco. La voce “blog” poteva salire di una o due posizioni. Insomma, se oggi leggete queste righe, introspettive ed autoreferenziali quant’altre mai, la colpa è del Colonnello. Prendetevela con lui.