Non importa quello che hai nel carrello, o in mano.
E’ proprio quello che dovevi comprare. Una camicia, un giubbotto, un pigiama – che tu non sei di quelli che dormono vestiti di solo Chanel, tu assomigli a Tony Soprano, piuttosto – avevi un obiettivo e l’hai raggiunto.
Ora devi solo arrivare alla cassa, presentare il tuo oggetto del desiderio, e lasciar fare alla carta di credito il suo sporco e benedetto lavoro.
Ma hai una signora davanti a te, nella coda. Sei spacciato.
Perchè, in quei due minuti che la signora ed il cassiere impiegano a sbrigare le loro faccende, tu fai girare gli occhi. A destra, a sinistra, fino a quando incontrano quei due guanti. Guanti, sì, ma del tutto speciali.
I due elementi del paio hanno diversa dimensione. Uno è da adulto, e l’altro da bambino. Uno sta nel palmo dell’altro.
E poi.
Sono gialli, di un giallo forte e caldo, come quello delle tue Converse Weapon. E sulla punta di ciascun dito, altri colori: nero, ed un bell’arancione, a creare delle facce di pennuti ridenti. Come quelli che vedi ogni sera, seduto sul divano, in dolce compagnia.
Ti chiamano, i guanti ed i pennuti. Ti dicono “Amico, aspettavamo proprio te. Compraci, facci cadere nel sacchetto insieme al tuo pigiama, facci riemergere dall’oblio davanti al radioso sorriso di una bambina, donaci una vita nella tua vasca da bagno”.
A dispetto della tua esperienza, del tuo cinismo, degli esami all’università, cedi al richiamo. La signora si sposta, si dirige verso l’uscita, ed ora i guanti ed i pennuti sono lì, sul bancone, insieme al pigiama ed alla carta di credito.
E tu, adesso, stai bene. Sorridi, come i pennuti, e ti senti leggero, proprio come loro. Ed il tuo conto in banca.