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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
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    28/07/2004

    Citrosodina

    Filed under: — JE6 @ 20:59

    Sarebbe ora di sfatare la leggenda secondo la quale le trattorie sulle provinciali che collegano i più sperduti villaggi di questo paese sono luoghi nei quali si può godere di una cucina non raffinata, ma gustosa e sana – ed economica, che male non fa.
    Non sarò fortunato, e di sicuro non ho una rete di conoscenze tale da mettermi al riparo da questi brutti incontri, ma ormai ho una certa esperienza – rafforzata oggi in quel della Statale 232, provincia di Biella (esiste, santodio, esiste davvero: la provincia di Biella, dico) – di paste dozzinali fin troppo al dente, burro e salvia perchè l’unica altra alternativa è il brodo, e secondi che ti invitano a saltare direttamente al dolce, per poi trovarsi di fronte ad una sola possibilità: il tartufo bianco affogato al caffè.
    Oggi, l’unica consolazione è stata trovarsi al banco per bere il caffè insieme ad una decina di arzille settantenni, partecipanti alla più classica delle gite a diciannoveenovanta, dirette verso un qualsiasi santuario, in un pullman sovraccarico di pentole che cercavano nuove padrone.

    3 Responses to “Citrosodina”

    1. Placida Signora Says:

      In questo affollarsi di citrosodine e alka seltzer, comincio ad essere preoccupata per il tuo stomaco…Manca solo il maalox(faccinacherideemandabacio)

    2. Effe Says:

      come glielo devo spiegare, che ci si ferma solo alle trattorie con adeguato assedio di camion e tir?

    3. sphera Says:

      Dia retta a me: poche centinaia di metri prima della trattoria c’è l'”Alimentari”. Lei entra e si fa fare due bei panini col cotto e la mortadella. Poi ferma la macchina nella prima stradina che entra, a destra, nei campi, e si siede a mangiare all’ombra del granturco. Se le piace, si era comprato anche una bottiglia di gazosa: la finisce dopo, quando si sveglia dal pisolino che nei campi, a quest’ora, è inevitabile.

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