Sono passati vent’anni, un certo numero di generazioni di cittadini indiani sono state rovinate, i danni all’ambiente (come quelli sulle persone) sono in parte certi, in parte ancora da determinare, e comunque gravissimi.
Però, finalmente, la Dow Chemical ammette che la catastrofe di Bhopal è colpa sua, e stanzia 12 miliardi di dollari (circa 9 miliardi di euro) come risarcimento.
Non credo che la storia sia finita, no; i morti non torneranno in vita, le malattie non guariranno, forse la cifra pro-capite sarà irrisoriamente modesta. Però, in questo momento, sembra di assistere ad uno di quei drammoni legali americani, un po’ film d’azione e un po’ courtyard movie, dove c’è l’avvocato idealista che, alla fine, riesce ad incastrare il grande cattivo. Insomma, parlare di happy end è davvero improprio, ma questa sembra una buona notizia.
Repubblica.it