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    10/12/2004

    Troppo successo

    Filed under: — JE6 @ 11:15

    [Il titolare è tornato a casa. E’ stata lunga, più che dura, ma ce l’ha fatta]

    Tra i tanti fattori del successo e, soprattutto, dei floridi conti economici di Ryanair, c’è il tasso di occupazione dei posti offerti. Per far volare un aereo si sostengono dei costi fissi: ad esempio, il pagamento degli slot alle aziende aeroportuali e gli stipendi del personale di volo e di quello di terra. Se sull’aereo salgono poche persone, è probabile che il volo sia “in perdita”; se ne salgono tante, è probabile che il volo sia “in attivo”.
    Per una compagnia low-cost come Ryanair, la questione è della massima importanza, proprio perchè il contributo che arriva da ciascun passeggero al pagamento dei costi generali è assai modesto.
    Ecco, Ryanair ha un tasso di occupazione molto elevato: vado a memoria, tra l’85 e il 90%. Una percentuale che le compagnie tradizionali si sognano (tranne alcune eccezioni, come Alitalia sul Milano-Roma).
    Tutto bene, anche per il viaggiatore che oggi può permettersi di fare un andata-e-ritorno di duemila chilometri spendendo l’equivalente di un pieno di benzina.
    Tutto bene fino a quando non capita un intoppo. Anche leggero, come un banco di nebbia. Allora il meccanismo si inceppa, e, apparentemente, in modo quasi irrimediabile. Perchè non puoi prendere 50 o 100 o 150 passeggeri e spostarli su un altro volo: vuoi perchè non hai un altro volo, vuoi perchè, se ce l’hai, è già pieno. Avreste dovuto vedere l’aeroporto di Charleroi, ieri mattina: il concetto di bolgia dantesca in 3D, per capirci. Insomma, nella forza si nasconde la debolezza, che emerge per il caso, per il volere del destino cinico e baro. Se vi sia una morale in tutto questo, non lo so: credo di sì, ma ci devo pensare.

    8 Responses to “Troppo successo”

    1. Effe Says:

      la morale è che piove sui poveri e sugli afflitti, mentre chi nasce ricco viaggia asciutto in jet privato (credo che la sua sia una denuncia di forte contenuto sociale, no?)

    2. marco Says:

      Non so se sia una morale, o semplicemente un’osservazione, ma quel che hai sperimentato mostra un altro dei costi impliciti delle low cost, ovvero l’essere strutturalmente meno pronte a gestire certi tipi di imprevisti. Se a questa caratteristica se ne aggiungono altre, come il volare spesso su aeroporti secondari e/o con orari disagevoli e l’avere prezzi che fluttuano molto (volare con una low cost comprando il biglietto il giorno prima e’ di solito molto caro), ci si comincia a fare un’idea realistica di come queste aziende riescano a stare sul mercato, non solo grazie ad un modello di business piu’ flessibile (e spregiudicato), ma anche soddisfacendo una clientela che, per attitudine o necessita’, e’ disposta a pagare in tempo (parte di) cio’ che risparmia in denaro.
      Per quanto mi riguarda, negli ultimi tre anni e mezzo le low cost mi hanno dato delle possibilita’ che con le compagnie di bandiera mi sarei sognato.

    3. Squonk Says:

      Herr: lei è il mio esegeta preferito.
      Marco: senza dubbio. E la mia esperienza non mi fa certo cambiare idea sulla validità (attuale) del modello di business, nè mi fa dire “mai più” (ci mancherebbe). Di fatto, però, mi pare che l’operatività delle low-cost, e soprattutto di quella più grande e di maggior successo, sia frutto tanto della buona organizzazione quanto di una gran fortuna: oggi può anche funzionare, ma fra un anno? fra due? Oggi io e te siamo nelle condizioni di accettare il trade-off costo/scomodità (o tempo), ma nel prossimo futuro non so se le cose saranno ancora così.

    4. sphera Says:

      Via, non si lamenti. Sugli aerei perlomeno viaggian tutti seduti.

    5. cesare Says:

      A proposito dello slot da pagare alle aziende aeroportuali, dei costi di questo tipo e della clientela ‘base’: mi pare di aver letto che Ryanair entro il 2008 farà volare solo con bagaglio a mano.

    6. marco Says:

      Rispetto a quanto diceva Cesare, ho anche letto che hanno ordinato (o stavano valutando se ordinare) degli aerei senza sedile reclinabile (che tende a rompersi di più), senza tasca posteriore per riviste e porcherie varie, che qualcuno deve poi provvedere a svuotare e ripulire, con relativi costi, e con i poggiatesta sponsorizzati con messaggi pubblicitari. Fino a che non risparmiano sulla manutenzione, ci può anche stare..

    7. Squonk Says:

      Non ho provato la reclinabilità del sedile. I poggiatesta sono già sponsorizzati, la tasca c’è ancora. Durante il volo vengono proposti i “gratta e vinci”, e all’uscita le hostess ti danno un volantino che promuove i Ryanair vouchers, da regalare ad amici e parenti.

    8. marco Says:

      A proposito, ma la bolgia dantesca nella versione originale era 2D ?

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