L’ho già scritto, e lo ribadisco: scrivere/parlare come Mike Bongiorno o Pippo Baudo non è necessariamente una brutta cosa.
Perchè quello che conta, in primo luogo, è farsi capire. Poi, viene tutto il resto.
E invece. E invece capita di imbattersi in augusti consessi di intellettuali che si confrontano a colpi di “la cultura popolare va distinta dalla cultura di massa. Non sono la stessa cosa e dovremmo parlare della seconda piuttosto che della prima, anche perché la seconda fa riferimento ad un orizzonte globale che lavora contro la prima“, “Confusione fra esercizio passivo e attivo del giudizio e una scala unica di ottundimento (lasciatelo dire a me). Bestseller vuol dire: Libro come prodotto derivato, come un collaterale del mondo della comunicazione“, “I non-lettori passe-partout per la svolta autoritaria della cultura di massa” e “Perché è la letteratura, è l’immaginario che la letteratura suscita, un’immaginario continuo che si ripropone nella storia umana che fa da antidoto a qualunque struttura sistematica che si schieri per una mutazione genetica della fantasia umana. Del cuore umano“.
Sì, lo so che qui si fa della facile demagogia, che ogni mestiere ha il suo gergo, che-che-che. Però, santiddio, avete di fronte a voi un microfono, vi stanno ascoltando persone che non hanno mangiato il vocabolario, vi è proprio impossibile esprimere gli stessi concetti usando le centocinquanta parole che secondo il Pippo nazionale sono necessarie e sufficienti a parlare un italiano corretto e comprensibile a tutti?
LaLipperini
Add-on: Pensa che al giorno d’oggi basta anche scrivere interminabili paginate di banalità, sbrodolate da 20.000 battute pesanti come un lingotto di piombo, ovvietà, battute che non fanno ridere, commenti inutili/incomprensibili ma pretenziosi e altra roba che su carta occuperebbe metri cubi di spazio e il disboscamento integrale dell’Amazzonia, ed essere considerati non dico geni, ma moderatamente intelligenti. Si vede che la gente ha molto tempo libero, o magari sarà l’io-pensante, assumendo che si sia in grado di pensare. Era meglio quando si stava peggio, non ci sono più le mezze stagioni, etc.