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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
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    08/04/2005

    Ma lo conosci davvero?

    Filed under: — JE6 @ 13:46

    Io non ho nulla contro le manifestazioni di piazza, e nemmeno contro certe forme pacifiche di venerazione di una persona.
    Credo però che la venerazione debba fondarsi, almeno, sulla conoscenza del suo oggetto. Mi chiedo quanti, tra i tre (quattro? cinque?) milioni di pellegrini-turisti che si sono riversati su Roma facendo decine di ore di coda per entrare in San Pietro e rendere omaggio alla salma del Papa defunto, conoscono veramente Giovanni Paolo II.
    Non parlo dell’uomo, chè quello, come ben sappiamo, è inconoscibile: e, tutto sommato, dato il ruolo, si tratta anche di una conoscenza non particolarmente importante.
    No, parlo della conoscenza del Papa inteso come figura pubblica, delle sue parole, delle sue idee. Mi chiedo quanti, fra quelli che hanno affrontato lo stesso tipo di viaggio e fatica che fanno due milioni di pellegrini mussulmani ogni anno andando alla Mecca (guardando i quali, molti di noi scuotono la testa con un misto di stupore e di commiserazione), hanno mai letto un’enciclica papale, quanti hanno mai ascoltato un discorso del Papa dalla prima all’ultima parola (non i quindici secondi passati dal telegiornale), quanti sanno dire come il Papa la pensava su questioni come aborto, sacerdozio femminile, rapporti tra i sessi, quanti possono prendere una lavagnetta e scrivere in modo consapevole le cose buone e quelle meno buone fatte-dette-scritte da Giovanni Paolo II.
    Credo che siano pochi, sul serio. Io per primo, intendiamoci. Ma, se non altro, a Roma non ci sono andato, non chiedo ad alta voce l’immediata santificazione di Karol Woytila (in effetti, lo ha già fatto Bruno Vespa, mi si dice), sono – benchè cattolico – solo normalmente dispiaciuto per la morte di una persona della quale riconosco l’importanza storica ma della quale non so abbastanza per usare la straordinaria serie di superlativi che si sono abbattuti su lettori e telespettatori come un’invasione di locuste.
    Ho letto gli stralci del testamento di Giovanni Paolo II che sono stati pubblicati dai giornali; fatta la tara all’eloquio tipico dei religiosi (a meno che non si chiamino – chessò – Don Andrea Gallo), mi sono fatto l’idea che lui, se sta guardando – come credo – ciò che sta succedendo a Roma e in parecchi altri posti del mondo, sta scuotendo la testa. Un po’ come facciamo noi, suoi (presunti) fedeli quando guardiamo i pellegrini che soffocano sotto cinquanta gradi davanti alla pietra nera della Mecca.

    Sullo stesso argomento, bel pezzo di Lester; che guarda le cose da un altro punto di vista, un po’ diverso dal mio. E, sinceramente, non ha tutti i torti. Chissà, la verità (se ne esiste una, in questo caso) sta forse nel mezzo.

    Gentilezze

    Filed under: — JE6 @ 08:22

    Quando il barista, dopo che tu hai pagato, ti guarda negli occhi e ti dice “Auguri per tutto“, cominci a sospettare che qualcosa, nella tua vita, stia andando a rotoli.