In difesa
Ezio Mauro, su Repubblica, si chiede (un po’ come tutti, direi) “come difendiamo le nostre democrazie sotto attacco?”.
Credo che la risposta stia nell’articolo di Thomas Friedman di cui ieri riportavo una parte: l’occidente viene difeso da noi che ci viviamo, ma in primis dai mussulmani – nel loro stesso interesse. Se loro difendono se stessi (isolando i Bin Laden, per dire), difendono anche noi. Certo, noi gli (e ci) daremo una mano se ci eviteremo le protervie bushiane, se eviteremo di dare soldi a dittatori di parecchio dubbia moralità, se ci comporteremo, insomma, come davvero ci dovremmo comportare. Bene. Insomma, difenderemo Milano e Monaco, Parigi e Copenhagen, San Francisco e Tokio solo se quelli che oggi molti tra noi considerano come nemici – i mussulmani – lo faranno per conto nostro, benchè nel loro interesse. Non è facile accettare quest’idea, quando si cresce nel culto dell’onnipotenza occidentale, alimentata da denaro, armi, tecnologia, democrazia, cultura. Ma, d’altra parte, come si dice: se non li puoi battere, unisciti a loro.
Repubblica, via Wittgenstein