La haine
Chi dice che Parigi è la città più bella del mondo dovrebbe farsi un giro nella banlieue, tanto per rendersi conto che i cinque o dieci chilometri quadrati che gravitano intorno agli Champs Elysees non sono tutta la città, e che basta spostarsi un po’ verso la Periferique (la grande tangenziale costantemente infestata da ingorghi danteschi simpaticamente definiti bouchons) per entrare in zone di bruttezza sconcertante – specie se confrontate con lo sfarzo e le luminarie e la grazia del centro storico. Parlo per esperienza personale, avendo avuto modo di frequentare alcuni di questi ameni sobborghi per motivi di lavoro o di carenza di budget a sostegno delle vacanze.
Sono luoghi nei quali si toccano con mano concetti da saggistica erudita: classi sociali, integrazione razziale, welfare, istruzione diffusa, cose così. Sono luoghi nei quali si vede che Parigi – come la grandissima parte delle città del mondo occidentale – non è che un’accozzaglia spesso malriuscita di borghi più piccoli, che tra loro hanno poco o nulla in comune, che tra loro spesso non parlano e, quando ci riescono, altrettanto spesso lo fanno insultandosi e accompagnando le parole con un bel colpo di spranga.
Poi, certo, l’Arco di Trionfo è sempre un bel vedere. Se si danno le spalle alla banlieue e si fissa lo sguardo verso Place de la Concorde.
Repubblica.it
November 2nd, 2005 at 11:27
la haine, sir
November 2nd, 2005 at 11:37
Grazie, ho corretto.
November 2nd, 2005 at 15:09
Ha perfettamente ragione: l’orrenda, enorme, sovraffollata e desolata banlieue e’ la nemesi di Parigi.
June 21st, 2012 at 14:02
[…] e delle posizioni nella scala sociale sembra ancora più inscalfibile. Poi, certo, come scrisse il blogger Squonk, “l’Arco di Trionfo è sempre un bel vedere. Se si danno le spalle alla banlieue e si fissa […]