In salvezza delle unghie
[Laura, le unghie ben tenute sono un must; e io non voglio sentirmi responsabile del loro deterioramento]
Allora, ottimizzando tempo e risorse, riciclo con minimi adeguamenti una mail che forse fa capire come la penso sul blog-con-allegato-un-giornale. Con alcune delle autrici il discorso è andato avanti, ma il punto di partenza era questo.
Sapete qual è il problema (per me)? E’ che voi non siete così come apparite (o come vi fanno apparire, con un certo grado di vostro consenso). E’ questo che disturba i seriosi come me, nel leggere la fatuità ostentata di Grazia. Capisco tutto, sapete? La linea editoriale, le superiori esigenze del business, eccetera. Però, insomma. E’ ovvio che il problema è il giornale. Noi, che siamo dei presuntuosi radical-chic, ci trastulliamo con la bazzeccola del “blog-con-un-giornale-allegato”: ma è lampante che il blog è stato pensato, voluto per essere un veicolo che portasse persone (e quindi contatti pubblicitari) dal web verso la carta. Che non sia il contrario risulta altrettanto evidente dalla mancanza di spazi e investimenti pubblicitari sul blog stesso.
Il fatto è che voi siete i veicoli di questa azione: legittima, ci mancherebbe altro. Fossi il direttore marketing di Grazia, probabilmente avrei fatto lo stesso ragionamento: cinque-sei contratti di collaborazione, investimento modesto, se mi dice culo (perdonate il francesismo) aumento la readership di qualche centinaio o migliaio di contatti, e mi sono ripagato il tutto in abbondanza.
Ora, siamo gente di mondo, non ci scandalizziamo di (quasi) nulla. Però, santamadonna, il blog ve lo state giocando adesso: sia la “linea editoriale”, sia il vostro “vorrei-ma-non-posso”, sia quel che sia, noto con orrore che tendete pericolosamente a fare la figura delle sgallettate fashion-addicted, con una Birkin al posto del cervello. Posso metterla giù pesante? Fate scappare la voglia di conoscervi di persona. E, una volta fatto il danno, non so se e come lo si rimedia.
Invece voi non siete così. Lo dicono le vostre mail, come lo dicono diversi vostri post nei vostri veri blog. Sapete cosa ci vorrebbe? Un po’ di sana malinconia, quella che provano tutti gli esseri umani dotati di sensibilità, come voi. Ma per quella, temo, non ci sarà spazio.
March 28th, 2006 at 14:01
sir, il fatto che dopo svariate email lei riproponga qui il punto di partenza della discussione dovrebbe suggerirmi qualcosa? 😉 No, perchè è un po’ sconfortante.
March 28th, 2006 at 14:04
sir: per quello che mi riguarda, io sono vacua e frivola con soddisfazione da anni, mica dal blog di grazia. che poi possa essere anche altro, altrove, è un’eventualità applicabile a qualunque ambito – compresi il mbg, il parrucchiere e la fila in cassa all’esselunga – ma decisamente non il punto del discorso. e che, a leggermi, non faccia venire voglia di conoscermi – perché dovrei poi, sono notoriamente una con grossi problemi di socialità – mi pare un problema inesistente. non è un blog personale, non racconto – seppur parzialmente – di me. non voglio ‘farmi conoscere’. racconto di alcune mie fissazioni per chi ha la cortesia di trovarle divertenti. non c’è altro, neanche un contratto a progetto, tra me e il blog di grazia. la bacio.
per sempre sua devota sgallettata fashion-addicted wannabe che sarebbe solo felice se scoprisse sul serio di avere una birkin al posto del cervello.
March 28th, 2006 at 14:18
Sir,
intervengo per contratto (mai stipulato, ma fa uguale), perché ho visto che nell’altro post lei è stato lasciato solo a fronteggiare le Erinni (lo si dice con simpatia, s’intende).
Ora, la questione è semplice e vale in generale: la scrittua blog – lo dico anche per esperienza – quando si “cede” ad altri ambiti(e il fatto che siano ambiti a titolo oneroso non è affatto secondario) diventa altro da sé.
E questo altro, in genere, non è migliore.
E adesso la smetta di fare il piacione, con tutte queste signorine intorno (alcune sono anche sposate, perdio)
March 28th, 2006 at 14:32
Mae*: non roviniamo la bella discussione avuta in privato. Laura ha chiesto spiegazioni sul post che ha originato la querelle. Io ho provato a dargliele partendo dall’inizio; nel frattempo, alcune di voi mi hanno privatamente dato le loro opinioni, che a volte condivido e a volte no – ma non potevo scrivere qui una noiosa Treccani delle mie idiosincrasie, lei mi capirà (spero).
Sere: cerchi di prenderlo come un complimento, perchè tale vuole essere: non credo ad una sola parola di questo commento.
Herr: “e quest’altro, in genere, non è migliore” mi pare un po’ fortina, come affermazione. Quanto al fare il piacione, non vede che mi stanno scorticando vivo?
March 28th, 2006 at 15:24
sir, capirà che come base per una discussione è un po’ scarsina. purtroppo è tutto vero, spiace deluderla.
March 28th, 2006 at 15:33
Il giorno di dolore che uno ha, insomma.
Comunque, io non credo che la base per la discussione sia scarsa; non lo credo affatto, e non lo dico per vantarmi, anzi. Ma forse, la questione è molto più semplice: come ci siamo detti con la Maestrina, il sottoscritto è fuori target, e farebbe bene a rendersene conto, e tornare a interessarsi delle cose-da-maschietti, invece che preoccuparsi delle giovani donne che, in qualche modo, a volte gli tocca e a volte gli piace frequentare.
March 28th, 2006 at 15:43
mi spiego, ché mai vorrei ferirla: se non mi crede, c’è poco che possa aggiungere. però possiamo giocare al juke-boxe: lei mia dia un argomento, io ci scrivo un post. anche un po’ malinconico.
March 28th, 2006 at 17:14
‘somma, un po’ come woody allen che va ad harlem col casco e urla “negri”.
Ammirevole?
March 28th, 2006 at 17:33
Poeta, se volesse tradurre il suo commento…
March 28th, 2006 at 17:37
Lei non mi ha cultura cinefila allora. Era una sapida citazione che ammiccava al suo sprezzo del pericolo
March 28th, 2006 at 17:42
Perdoni l’ignoranza, e accetti i ringraziamenti.
March 28th, 2006 at 17:59
I VANTAGGI DI UN BLOG MULTIAUTORIALE E’ che siamo diverse. Io, ad esempio, frivola ci sto diventando. Non sapevo nemmeno le borse avessero un nome. Alla domanda “che borsa hai?” fino a poco tempo fa avrei risposto “piccola” oppure “blu”.
Diventare frivola ha i suoi vantaggi ed è a un certo punto indispensabile. Ed è un pò come cedere le armi dopo anni e anni di guerriglia oziosa e fangosa nella Selva Lacandona e stendersi al sole dei Caraibi messicani a bere un Coco Loco.
I VANTAGGI DI UN BLOG APERTO DA POCO è che ancora dobbiamo capire di cosa vogliamo (ciascuna indipendentemente) parlare. E cosa non siamo invece disposte a dire (cit. dalla Carta dei Diritti del Blogger Comune).
Aspetto anche io trepidante, come Serena, il titolo del compito a casa. 🙂
se ti ringrazio adesso, poi sembra io sia del tuo stesso parere? 🙂
March 28th, 2006 at 18:31
cultura cinefila: chiedo scusa per il fuori tema, ma l’attribuzione di quella scena a woody allen è un falso tanto cialtronesco da fare tenerezza. il film (ridere per ridere in italiano, mi pare) era un’opera giovanile di john landis distribuita in italia solo dopo i successi dei blues brothers ecc. quello che nella scena citata urlava “negri!” era un tizio con gli occhiali, inquadrato da lontano: i distributori italiani lo fecero doppiare da oreste lionello (solo una parola, quella) e nei trailer spacciarono ad capocchiam il nome di woody, per il resto asente dal cast (vedi http://www.imdb.com/title/tt0076257).
March 28th, 2006 at 18:52
Caro Sir, la vedrei bene sul blog (prossimo) di Men’s Health: si prepari un post su come avere gli addominali perfettamente scolpiti in quattro settimane, invece di pensare alle birkin.
March 28th, 2006 at 18:55
Sere: il juke-boxe: Squonk propone un argomento, le blogger-con-il-giornale-attorno lo prendono a pugni.
(un titolo per il compito a casa potrebbe essere “Borsette contro campionato di calcio: la lacerazione del tessuto sociale italiano”)
March 28th, 2006 at 21:35
Sarà che io sono dell’idea che non è mai l’argomento ad essere suscettibile di giudizio ma il modo in cui lo si affronta.
March 28th, 2006 at 23:37
Io penso che ci sia sconcerto rispetto al blog di Grazia perche’ e’ una cosa nuova. E perche’ le donne del blog si stanno permettendo di sperimentare: stile, linguaggio, argomenti. Una cosa che i giornali di carta non possono fare, ma che il giornale allegato al blog non solo lascia fare, ma anzi incoraggia. Non c’e’ un’altra cosa simile in Italia e queste donne stanno dando grandi lezioni di stile e di ironia. E credo ci saranno piu’ uomini che avranno voglia di conoscerle, dopo averle incontrare su quelle pagine. Certo, saranno tutti uomini un po’ stupidini e leggeri, pero’ ragazze questo lo sapete: dopo i 30 anni vi dovete accontentare.
March 29th, 2006 at 08:15
Io la vedo così. Vi amo tutti.
March 29th, 2006 at 09:23
miic, hai senz’altro ragione (il mio ricordo è piuttosto antico).
“cultura cinefila” ad ogni modo era una gioviale battuta tra me e il Sir: io non vado mai al cinema.
March 29th, 2006 at 11:26
ho scovato il blog di grazia per caso. e da lì tutta la discussione. premetto che sono sostanzialmente d’accordo con le tue considerazioni di marketing rispetto al blog-con-giornale-allegato. da qualche mese io e 5 amiche trentenni abbiamo un blog collettivo in cui raccontiamo le nostre vicende, con post che spaziano dall’attualità politica, alla musica, alla moda, alla cultura. molto spesso siamo state accomunate, nei commenti, a sex&thecity, non so se a torto o a ragione. quello che credo, però, è che sex&thecity non ha fatto altro che mostrare ai vostri occhi quello che le trentenni erano già ben prima. cioè, noi siamo così, e checcefrega di sex&thecity. siamo abituate a trasformarci da fashion-victims nello shopping con le amiche a professioniste sul lavoro, da spalle preziose per i nostri compagni a casalinghe più o meno disperate alle prese con detersivi e ferri da stiro. l’universo è davvero sfaccettato. e c’è posto anche per la malinconia, per la sensibilità, almeno per quanto mi riguarda e per quello che leggo negli occhi delle comari che condividono con me il blog. e non è vero che restiamo sole, chissà come abbiamo compagni meritevoli, uomini complessi e problematici, rapporti umani da imparare a gestire. è difficile coordinare tutto questo, soprattutto nel blog. è molto più facile, chiacchierare di borse, a volte. e sembrare futili. molto più complicato è trattare temi più seri, e lo dimostra il fatto, già considerato più volte sul blog, che i commenti si sprecano per i post leggeri e capricciosi mentre latitano quando il post è più profondo. ma l’importante – e il difficile – è mantenere l’equilibrio, sia nella vita che nel blog, per quanto possa essere uno specchio deformante e insignificante delle nostre stesse vite. sempre perennemente su quel filo, passo dopo passo. tra crisi di shopping compulsivo e bollette, rate del mutuo, conti da pagare. tra contratti a tempo determinato e colloqui improponibili per lavori improponibili. tra le coccole con i nostri compagni e le sveglie all’alba per preparare la lavatrice prima di correre in ufficio.
March 29th, 2006 at 11:29
Ma scusa, invece il Neri quando parla di reality ti sembra simpatico? 😀
March 29th, 2006 at 11:33
Zamm: non guardo reality (dio, che snob) e quindi non leggo Gianluca quando ne scrive – nè lo ascolto quando ne parla in radio.
003: ma lo so che siete così. E’ per quello che mi annoio e mi deludo quando date un’immagine monocorde/monotematica di voi stesse. Però, insomma, libere voi di rappresentarvi come meglio credete, ci mancherebbe altro. Vado a leggere il manuale del Razr, ecco.
March 29th, 2006 at 12:23
squonk, sono d’accordo con te. anche a me dispiace quando tutto quello che viene fuori è solo il lato frivolo e leggero, proprio perchè in realtà l’universo è complesso e variegato, e la vita è fatta di cose ben diverse dalle borse [alle quali, per inciso, io personalmente preferisco l’i-pod]. però sarebbe come dire che voi siete monotematici perchè parlate solo di tette e di calcio, e sappiamo bene che non è così. del resto, è molto più semplice, quell’immagine lì. e di sicuro impatto sui fruitori del blog, ad esempio. che vanno in cerca di leggerezza, e non di discussioni profonde [soprattutto, il target femminile. che cerca quell’immagine lì proprio per staccare per un attimo dalla realtà che ha intorno – ben diversa. proprio perchè… vorrei ma non posso]. questo, ormai, credo di averlo intuito. che poi, nel caso specifico, nel blog di grazia non ci sarà spazio per la malinconia, questo io non lo so. dipende sicuramente, a questo punto, da scelte editoriali e strategie di marketing.
March 29th, 2006 at 12:34
via, se il blog è di “grazia”, non può esserci “pesantezza”.
L’importante è che sia equo.
Un blog di grazia e giustizia, per dire
March 29th, 2006 at 16:14
Tagliando corto il fatto è solo uno : Squonk sei uno scassacazzo.
Lascia vivere, è il blog di grazia non un manuale del metodo montessori.
“noto con orrore che tendete pericolosamente a fare la figura delle sgallettate fashion-addicted, con una Birkin al posto del cervello. Posso metterla giù pesante? Fate scappare la voglia di conoscervi di persona. E, una volta fatto il danno, non so se e come lo si rimedia.
Invece voi non siete così. Lo dicono le vostre mail, come lo dicono diversi vostri post nei vostri veri blog. Sapete cosa ci vorrebbe? Un po’ di sana malinconia, quella che provano tutti gli esseri umani dotati di sensibilità, come voi. Ma per quella, temo, non ci sarà spazio.”
Che solfa.
Io ad ogni modo la trovo una “posa” divertente.
March 29th, 2006 at 22:02
Kluz, con la massima cordialità: vaffanculo.
March 30th, 2006 at 01:36
Scusi, lei critica Rocca perchè parla (male) del suo amico Capezzolone e poi mi manda affanculo un commentatore con la massima cordialità?
Io riformulerei in un semplice Kluz: vaffanculo.
March 30th, 2006 at 10:50
“Squonk, sei uno scassacazzo”
Quando uno se la va a cercare, e ripetutamente, e per una settimana…
March 30th, 2006 at 10:52
Non ci si metta anche lei. E poi, c’è modo e modo. Non questo.
March 30th, 2006 at 12:33
Povero Sir. E pensare che tutto è partito con un complimento.