Good ol’ times
Era un po’ che non passavo dalle parti di una blogrissa, ed è come andare ad una reunion dei compagni di liceo [1]: qualcuno, nel bene o nel male, è rimasto quello che era; tutti gli altri hanno perso i capelli, hanno messo su una quindicina di chili, sono diventati miopi, e non ridono più alle stesse battute di una volta. [2], [3]
Zoro, Qix.it
[1] Tocca usare questa vecchia immagine, perchè pare che non stia bene sostituire “istituto tecnico commerciale” a “liceo”.
[2] Ad essere onesti: miope lo ero già, i capelli non li ho persi ma i quindici chili li ho guadagnati. Anche da giovane non ero questo granchè, in effetti.
[3] Comunque: con qualche piccolo distinguo, sottoscrivo gran parte del post di Zoro, perchè non ci leggo quello sbeffeggiamento che altri vi hanno trovato.
December 6th, 2006 at 15:55
limiti della parola scritta, scommetto che se ne parlavano a voce la discussione sarebbe stata piu’ interessante, piu’ corta e sarebbe finita con una birra.
December 6th, 2006 at 20:49
Pm10, probabile. 🙂 Bella la definizione di blogrissa.
December 7th, 2006 at 09:59
scusi, sa, sarò un nostalgico, un restauratore, un luddista (ops, scusi, Ludo), ma non ci sono mica più le blogrisse di una volta.
Diamine, un tempo sì che si faceva sul serio, eran fendenti che non ti rialzavi più per qualche minuto dalla tastiera, erano uppercut verbali, eran un mulinar di post, a far gara tra ironia e cattiveria.
Chessò, Leonardo contro Facci, Brodoprimordiale contro Rocca, Herzog contro Roquentin (eh).
Memorabiia.
Altra classe, altro fisico.
La blogosfera, anche da questo segnale, era più vitale (e virale), un tempo
Se mi permette, Sir, anziché rissa definirei quella sul Barcamp una scaramuccia, appena, che nemmeno si sono allentati il nodo della cravatta, tze.
December 8th, 2006 at 17:58
concordiamo: non ci sono più i pisquani di una volta. gli stampi finiscono per cedere. e anche l’attenzione. meno male che qualcuno resta a difendere il bidone (di benzinen, ach).