Si tira un respiro e si passa avanti
I casi della vita, dice: e così, nel giorno in cui scrivo “io ogni tanto penso alla mia prima elementare ed ai miei compagni, e penso anche che mi farebbe piacere rivederli tutti”, uno di quei compagni – uno dei più cari in assoluto: Herr Effe – chiude definitivamente. Dirò solo che mi dispiace, per motivi che hanno a che fare con la ragione (un po’) e con gli affetti (forse di più). Oggi i miei ricordi sono legati alla persona, più che al blog e alle storie che vi sono state raccontate: un lontano pomeriggio nella periferia torinese, ad esempio, chiusosi in una sala biliardo. Poi, insomma, si tira un respiro e si passa avanti, come si deve fare: good night, and good luck.
Herzog, Squonk (quello vecchio)
March 18th, 2008 at 10:14
Io provo a ricordarmelo, quel lontano pomeriggio torinese, anche se non c’ero.
Mi ricordo che parlò di una partita, e che discorremmo a lungo di David Niven (era lui, sì). Imparai pure qualcosa su Pizzaballa, pensi un po’. E quasi quasi, avrei bevuto un chinotto anche io.
Ma ha ragione, Sir.
Si tira un sospiro e si passa avanti (anche perché le persone – e quello è l’importante – restano).
March 18th, 2008 at 10:15
Voglio pensare che chi chiude un blog lo faccia perchè ha ben di meglio da fare. Voglio pensare che sia un sopravvissuto. Voglio pensare che ne è uscito, e non gli freghi più una mazza della blogcosa. Voglio pensare, caro Squonk, che prima o poi il suo lato “prima era tutta campagna” trovi pace. Le cose, oibò, finisco. Si soffi il naso, e via andare.
March 18th, 2008 at 12:39
Cara Flauta, se non temessi di compromettere una ipotetica cena a Chioggia chez Jackie le direi di leggermi meglio: abbiamo tirato il respiro e siamo andati avanti – via andare, appunto. I motivi per cui il mio caro amico chiude il suo blog sono irrilevanti, nel senso che non hanno a che fare con il mio dispiacere: questo è legato al fatto che lui mi mancherà, nel modo strano e particolare in cui possono “mancare” le persone via web, niente di più e niente di meno.
Detto questo, il mio lato “prima era tutta campagna” sta benissimo così com’è: perchè so che non era tutta campagna, mica per altro.
March 18th, 2008 at 15:34
@laflauta: ma come, a me uno spritz e a squonk una cena (chez jackie, perdippiù)? cosa devo pensare, dico
March 18th, 2008 at 15:49
Cap: è un pour parler santocielo, non mi faccia il geloso.
March 18th, 2008 at 17:18
non mi faccia il geloso, sì. ammetterà che la disparità è evidente: da una parte lo spritzettino, dall’altra la cena (di pesce, immagino, che dicono abbia effetti afrodisiaci misurabili sulla scala Richter).
March 18th, 2008 at 17:24
ma che bella la storia del lontano pomeriggio nella periferia torinese.
tutto finisce certo, l’importante è mantenere ricordi così.
March 18th, 2008 at 19:40
ma caporale, dico! lei non solo non mi ha offerto nessuno spritz, ma peggio! era un cappuccino, diamine, un cappuccino! cosa ci dovrebbe essere di afrodisiaco in un cappuccino!!!
…eppoi io l’ho portata a mangiare pesce. Ecco.
Lei pianifichi. Sa benissimo che non disdegnerei mai una cena con contorno di buona conversazione. E che tanto manderei in bianco anche brad pitt, quindi le mogli dormon sogni tranquilli….