Tranquillamente intorpidito
In un passato ormai remoto ebbi la balzana idea di scrivere la mia tesi di laurea in marketing sulla comunicazione dei partiti politici: balzana perchè faceva intuire la mia inadeguatezza a trovarmi un posto di lavoro decente sfruttando le conoscenze maturabili durante i mesi di lavoro per la stesura della tesi (ai tempi, pareva che i bocconiani non potessero fare altro che diventare Chief Financial Officer di una multinazionale dopo sei mesi, e Imperatori dell’Universo dopo due anni), e balzana (anche se con il senno di poi) perchè mi trovai a fare le ultime interviste e scrivere i capitoli finali mentre Tonino Di Pietro e il resto del pool di Milano arrestavano politici di ogni ordine e grado dalle sette di mattina a mezzanotte per sette giorni su sette.
Comunque, l’incipit mi serve per dire che l’attenzione per la comunicazione politica non mi è mai mancata: parlo di attenzione ai termini, ai modi di dire, ai “compagni-amici-camerati”. Nel corso del tempo ho continuato imperterrito a leggere cronaca e analisi politica, non mi sono fatto mancare nè le dichiarazioni di Intini nè quelle di Tatarella, per non dire degli editoriali di Sartori e financo di Valentino Parlato. La mia vita, chiaramente, non ne ha tratto particolare beneficio; anzi, direi che l’accumulo di parole, annunci, smentite, interpretazioni, dietro-le-quinte ha finito per rendermi come il Pink raccontato da Roger Waters: comfortably numb. Quindi, immagino che in questa campagna elettorale si stiano susseguendo novità di assoluto valore, che però a me entrano da una parte ed escono dall’altra: intendiamoci, la colpa è mia e non di Veltroni o di Berlusconi. Forse dovrei fermarmi un giro a ricaricare le pile, non so.
March 21st, 2008 at 10:32
è che la campagna elettorale non è blogging, è tumbling, e re-tumbling del re-re-tumbling ecc. ecc. ecc.
(questa battuta la capiscono solo i tumbler schiavi della dashboard)
March 21st, 2008 at 10:42
opterei per una vacanza in patagonia.
March 21st, 2008 at 11:02
La questione è che – si – si rischia di sentirsi “comfortably numb” ma, se mi consente di proseguire sul filo musicale, sarebbe il caso di non smettere di ripetere (anche a se stessi):
“There, beyond the bounds of you weak imagination
Lie the noble towers of my city, bright and gold.
Let me take you there and show you a living story
Let me show you others such as me”
Questo vuol dire che negli anni si è votato per Toni Negri (disprezzando Toni Negri) perché in quel momento storico il “Processo 7 aprile” era una vergogna sociale ed etica.
Si è votato per Filippo Mancuso perchè sembrava un gigante rispetto al suo oppositore di allora nel collegio uninominale (Ualter).
Poi capita, sta capitando, che non si sappia “A che Santo votarsi…” succede, basta non dimenticare le “Nobili Torri”.