< City Lights. Kerouac Street, San Francisco.
Siediti e leggi un libro

     

Home
Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

Talk to me: e-mail

  • Blogroll

  • Download


    "Greetings from"

    NEW!
    Scarica "My Own Private Milano"


    "On The Blog"

    "5 birilli"

    "Post sotto l'albero 2003"

    "Post sotto l'albero 2004"

    "Post sotto l'albero 2005"

    "Post sotto l'albero 2006"

    "Post sotto l'albero 2007"

    "Post sotto l'albero 2008"

    "Post sotto l'albero 2009"

    "Post sotto l'albero 2010"


    scarica Acrobat Reader

    NEW: versioni ebook e mobile!
    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione mobi"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione mobi"

    Un po' di Copyright Creative Commons License
    Scritti sotto tutela dalla Creative Commons License.

  • Archives:
  • Ultimi Post

  • Madeleine
  • Scommesse, vent’anni dopo
  • “State andando in un bel posto, credimi”
  • Like father like son
  • A ricevimento fattura
  • Gentilezza
  • Il giusto, il nobile, l’utile
  • Mi chiedevo
  • Sapone
  • Di isole e futuro
  • August 2008
    M T W T F S S
     123
    45678910
    11121314151617
    18192021222324
    25262728293031

     

    Powered by

  • Meta:
  • concept by
    luca-vs-webdesign

     

    21/08/2008

    Gruesse aus Schwarzwald – 2. I ragazzi del lago

    Filed under: — JE6 @ 20:23

    Non so a voi: a me i laghi mettono un po’ di malinconia. Voglio dire, me ne mettono più di quanta me ne danno il mare e la montagna. Visto il mio carattere, che porta la gente a stupirsi quando mi vede o mi sente ridere (e io al momento sono contento del loro stupore, gli dico “ehi, vedi? non sono quel dannato musone che credevi”; poi ci penso e mi dico che se si stupiscono devono avere le loro buone ragioni, e se le hanno allora sono davvero quel dannato musone che credevano, e così via), non è sorprendente che al momento me ne stia seduto su una panchina in riva al Titisee, un lago della Foresta Nera dalle parti di Freiburg. Potevo andare avanti verso la città, dopo essere stato a trovare il mio vecchio amico e cliente Stephan a Rottweil; poi mi sono ricordato di un week-end di otto, forse dieci anni fa, sette ragazzi e un camper, quando, proprio qui davanti a questo lago, avvertii per la prima volta quanto tutti noi fossimo delle lastre di ghiaccio – qualcuna abbastanza spessa da poter resistere al disgelo e all’estate, qualcuna destinata a sciogliersi lentamente, qualcuna invece a spezzarsi. E allora ho deciso di tornare qui, ho trovato una camera dove dormire e ho costeggiato a piedi la riva fino a trovare la birreria dove tra mille risate e sberleffi che durano ancora oggi feci prendere a tutta la compagnia una birra-e-gazzosa scambiandola per un tipo di birra locale.
    Non so se sono contento di averlo fatto, ma penso che dovevo farlo. Comincia a fare freddo, mi alzo per andare a mangiare qualcosa prima che i turisti slavi che stanno scendendo dal battello del Rundfahrt occupino gli ultimi posti disponibili. Guardo il display del palmare, la luce rossa rimane spenta – è ora di una Rothaus.

    Leave a Reply