Greetings from Las Vegas – 6. Tette
Non so bene come spiegarlo, ma qui pare che non ci sia una donna con una misura di reggiseno inferiore alla quarta, nemmeno a pagarla. Saranno i push-up, saranno le cure ormonali: hanno tutte le tette grosse. Non solo. Dalle sette di sera in poi, quando scatta il dress code serale, le mettono in mostra. Dai diciotto ai sessant’anni, tutte: sbracciate e scollate. Muoiono di freddo, perchè – “that’s really unusual, sir”, dice la tassista – tira un vento gelido che entra nelle ossa. Ma non importa, sono a Las Vegas, devono vestirsi così. Qui, nel regno del falso a buon prezzo, ci sono due sole cose vere: le slot machines e le donne che vogliono farsi scopare. Queste ultime, per come lo mostrano, mettono tristezza – così come la mettono quelle che vedi al Roialto o in Corso Como – e limitamo l’elenco per carità di patria. E’ che qui è come se facessero parte dell’arredo urbano, quelle che passano gridando con la testa fuori dai finestrini degli Hummer limo e quelle che camminano barcollanti lungo la Strip, quelle distinte, quelle che ci provano ad esserlo e non ci riescono e quelle che non vogliono proprio – le guardi come guardi le vetrine (e infatti, mettono tristezza come quelle). Oppure, certo: ci provi; occhio e croce, non devi nemmeno avere troppa pazienza.
October 14th, 2008 at 16:04
tristezza o no…devo assolutamente andare a Las Vegas!!!mi piace molto il gioco d’azzardo…e ancor più mi piacciono le tette!!!spero però di non beccare quelle di sessant’anni… 😉