Distanze
Scrivo qui sopra da poco meno di sei anni. Che, da qualunque punto di vista ad esclusione di quello di un geologo, non sono pochi. Qualche migliaio di post, molte migliaia di commenti, centinaia di persone incontrate e conosciute, nei molti modi che la vita di oggi rende possibili. Forse non dovrei stupirmi più, eppure. Eppure mi stupisco. Mi stupisco, ad esempio, che dall’altra parte del mondo, a un numero imprecisato di fusi orari da Greenwich+1, ci sia qualcuno che mi dice di me più e meglio di quanto io stesso sono capace di fare. La cosa sciocca è mettersi a confrontare questa persona con coloro che senti ogni giorno, chiedendosi perchè questi ultimi non siano capaci di fare altrettanto: sciocca, sì, perchè magari non vogliono farlo, o magari non è così importante farlo, e di sicuro hanno i loro problemi e le loro beghe e han ben di meglio da fare che stare a discutere dei massimi e dei minimi sistemi con te, e comunque non siamo tutti uguali e poi dalle persone non puoi pretendere, ti puoi augurare che facciano o non facciano delle cose. Poco meno di sei anni (e gli altri vissuti prima di avere un diario senza lucchetto) avrebbero dovuto insegnarmi a non stupirmi. Eppure.