Non più
Mi è sempre piaciuto vedere la speranza, sia quella tagliata con l’accetta dei telefilm di terz’ordine sia quella profonda e ruvida di San Paolo. Non mi è mai piaciuto coltivare illusioni, ed è per questo che, se potessi, risponderei a Sofri-quello-anziano “non mi interessa quando è stata l’ultima volta che qualcuno mi ha illuso: è che io non voglio essere disilluso, non più”.
Repubblica.it, via Wittgenstein
November 13th, 2008 at 17:31
Aggiungerei un “gne gne gne”.
November 13th, 2008 at 17:32
Prego?
November 13th, 2008 at 23:18
L’unico modo sicuro per non essere mai piu’ disilluso e’ non sperare piu’. Veda lei se il gioco vale la candela.
November 14th, 2008 at 07:34
Marco, non giriamo intorno alle cose. Sofri Sr. parla di illusione. Si può sperare senza illudersi, no?
November 14th, 2008 at 11:35
Piccola spiega: “non voglio essere disilluso mai più” è un predicato impossibile da realizzare, ergo pretesa querula.
“Disillusione” si usa anche quando un’aspettativa o una speranza non viene realizzata, non necessariamente quando un’illusione (una verniciatura artificiale) è perpetrata. Mi pare che il senso inteso dal mio illustre omonimo fosse quello.
November 14th, 2008 at 13:41
“perpetrata”?