Il bar e la biblioteca
Ieri ho fatto quattro chiacchiere con un blogger della prima ora, e per cinque minuti ci siamo dedicati ad uno degli sport prediletti di noi anziani – il “ai nostri tempi (qui era tutta campagna)”.
Tra un esercizio di autocompiacimento e l’altro, riflettevamo sul fatto che il pezzo di rete nel quale entrambi siamo entrati anni fa aveva una caratteristica fondamentale che manca a quella di oggi: la memoria. Usavamo uno strumento, il blog, effimero ma duraturo al tempo stesso. Perchè un post scaccia l’altro, è vero: ma rimane tutto lì, non solo negli archivi, ma proprio come insieme delle parole pensate, scritte, commentate. Oggi invece gran parte di queste parole si gettano nel fiume della conversazione 2.0, quella che chi ne sa chiama social; e non solo vivono ancora meno di quanto vivessero quelle dei post di un tempo, ma si perdono senza lasciare traccia di sè. I blog, con il passare del tempo, diventano delle biblioteche: luoghi nei quali fermarsi, dopo aver passato (anche piacevolmente) un po’ di tempo a fare il giro delle ombre al bar di Twitter e poi al pub FriendFeed e poi al caffè Facebook; fermarsi, e recuperare tempo e senso, e restare un po’ in silenzio, chè anche la buona conversazione viene a noia, se si esagera.
November 20th, 2008 at 15:37
Vero, tutto velocissimo…
November 20th, 2008 at 17:13
C’è poi un po’ di schizofrenia. Il perché qui non ci sia nessun commento, mentre ce ne sono 14 sulla segnalazione (solo un link, senza testo) su Friendfeed, mi sfugge.
November 20th, 2008 at 17:35
A me non sfugge invece. Su FF riesco a seguire più conversazioni contemporaneamente, nella stessa finestra/applicazione.
Tornando alla metafora del bar, se voglio vedere/salutare/parlare con il mio gruppetto di amici, perchè andare prima a casa di Mario, poi di Pietro, di Maria… se andando al bar dello sport li vedo tutti contemporaneamente?
(regge il paragone? :-\)
November 20th, 2008 at 18:12
Sì. Ecco, questa è una buona spiegazione.
November 20th, 2008 at 18:39
Lui, capiamoci. E’ che uno non passa tutta la vita al bar. Ogni tanto, almeno per la sua salute mentale, dovrebbe fare una capatina in biblioteca. No?
November 20th, 2008 at 18:58
comunque teniamo sempre conto che FF è per iniziati, ci sono migliaia di blogger la’ fuori che nemmeno lo sanno che esiste… (cmq sia la Sua che quella de Lalui sono esamine corrette IMHO)
November 20th, 2008 at 19:02
e cmq, Sir, questa cosa dei commenti che rimangono, sul blog, è una visione romantica: non credo di essere mai andato a rileggerne uno, o quasi (neanche dei post in effetti, pero’)
November 20th, 2008 at 21:07
Io sì, e più di una volta.
November 21st, 2008 at 09:24
Suppongo che servano entrambi, come lo scritto e il parlato. Nel blog vengono riportati i pensieri che vogliamo rimangano nel tempo; altrove, lasciamo parole che vogliamo scompaiano. Credo sia tutto qui.
November 21st, 2008 at 10:37
piccoli commenti crescono (anche qui, ma di là di più) comunque ha ragione gluca, è molto romantica questa visione (il che non vuol dire non condivisibile)
November 21st, 2008 at 11:11
Molto vero quello che scrivi, per questo si arriverà a calibrare i contenuti delle conversazioni fluide, da quelli che devono essere conservati nella memoria collettiva, credo sia solo questione di tempo, di consapevolezza e di capacità di adattamento.
November 22nd, 2008 at 13:45
Uno non può sempre farsi un tramezzino (o la patatina e l’oliva, o l’hamburger o veda Lei). Ha bisogno a volte di andare in un buon ristorante, sedersi, farsi servire, bere buon vino, rilassarsi e parlare. Non si può solo e sempre chiacchierare. A volte si va nei ristoranti anche da soli. Giusto per ascoltare il rumore delle posate. Il silenzio, quello nero e profondo non lo si ha mai. Quello bisogna andare nello spazio per sentirlo e non sopravviveremo a quel silenzio lì. C’abbiamo i silenzi degli umani attorniato dal rumore del traffico e della natura…poi non vorrei essere o sembrare polemica ma a me viene che stare sempre ai party dopo un po’ viene a noia, ma di buone conversazioni…ecco a quelle non assisto mai. Perché?
January 18th, 2009 at 13:57
Proprio in questi giorni sto sperimentando la verità di quello che dici… sono blogger da poco più di un anno e mi sto accorgendo (caso strano proprio dopo aver passato un po’ di tempo su FriendFeed) di essermi perso un sacco di bei blog e allora la sera mi metto a sfogliarli (gli ultimi che sto leggendo sono eio, cloridrato di sviluppina e il proeta) pagina per pagina (o categoria per categoria o mese per mese) ed è esattamente come sfogliare dei bei libri in blibiolteca.
In fondo spero capiti la stessa cosa a chi scopre per la prima volta il mio blog 🙂
A presto
July 28th, 2011 at 18:41
[…] tale proposito riporto saggia riflessione di Sir Squonk, blogger di vecchia data: “Usavamo uno strumento, il blog, effimero ma duraturo […]