Cambia dieta (reprise)
Ieri ho litigato con un’amica per questo post (peraltro, non è stata l’unica a sentirsi chiamata in causa – il che, per certi aspetti, mi consola). A me litigare non viene bene, e se ho poco tempo mi viene ancora peggio. Comunque, non è questo che importa (qui). Il fatto è che viviamo tempi sciatti. Poveri, e non per la crisi economica. Poveri di dignità, di spessore interiore, di senso. Poveri di tempo, e di attenzione. Ora, io non credo che uno si debba necessariamente alzare dal letto avendo l’obiettivo di rendere il mondo migliore; però credo che debba sforzarsi di fare al meglio quello che può: e soprattutto quello che sa fare bene. Se ha la possibilità e la capacità di parlare e scrivere bene, che lo faccia; sembra una scemenza, e forse una singola frase (chessò, “sono preso male”), isolata, lo è: ma alla lunga io credo che sia uno sforzo che si ripaga. Che ripaga se stessi, ma che arricchisce anche tutti gli altri, tutti coloro con i quali si ha a che fare. Viviamo di gesti, ma viviamo anche di parole: e che chi le sa usare si sprechi, questo è un piccolo reiterato delitto del quale tutti indistintamente finiamo per pagare il prezzo.
[1158 caratteri per dire “mi dispiace, l’ho scritto perchè a te ci tengo; pontifico, ma sulla sintesi c’è ancora parecchio da lavorare]