Greetings from York ’09 – Sugli scalini
Percorro pigro Coney Street con i suoi mercatini natalizi, i formaggi, i dolci, la birra artigianale, la cioccolata calda col brandy, la bigiotteria, le cravatte. C’è una bella atmosfera, allegra ma non frenetica, forse perché è una sera infrasettimanale, forse perché siamo ancora abbastanza lontani dal Natale. Fra tre settimane saremo tutti sull’orlo di una crisi di nervi, lo saranno anche qui nella ricca e nobile e bella York, ma non stasera, stasera siamo tutti calmi, rilassati, abbiamo tempo da perdere o forse da guadagnare passeggiando tra mille oggetti che non compreremo. Il Natale, come qualsiasi festa, non è che uno stato della mente e oggi, 26 novembre, è un po’ Natale. Sugli scalini di quello che sembra essere l’ufficio informazioni della città di York siedono due senza casa, due barboni come dicevamo una volta, e sia lui che lei sono vestiti di abiti lisi e sporchi e digitano compulsivamente su due vecchi cellulari, chissà cosa scrivono mi chiedo mentre giro la testa e guardo una bancarella che vende animali intagliati nel legno.