Diceva il vecchio Ray che le parole sono tutto ciò che abbiamo, perciò è bene che siano quelle giuste. La cosa strana è che a volte noi eruditi del terzo millennio, quelli che leggono il New Yorker e guardano le serie americane e sanno usare i congiuntivi e hanno un vocabolario fatto del doppio delle parole ci ritroviamo a usare quelle che vengono dette e pensate e scritte dalle casalinghe di Voghera, da quelli che leggono “Di più” e guardano Ballando con le stelle e il futuro anteriore non sanno cosa sia – semplicemente perché sono le uniche che ci stanno, che hanno senso: perché le cose banali sembrano forse povere, ma non per questo sono false.