Il giorno di dolore che uno ha
E’ un giorno di festa. Dall’altra parte della strada si vedono il mare, e il vento che fa muovere le bandiere stracciate e stinte degli avvisi fuori stagione. Alziamo i jeans al ginocchio, camminiamo parlando delle cose normali, lavoro, aerei persi, politica, carrozzieri. Dai, che bello, vai a New York. Sulla battigia troviamo un lungo pezzo di legno, che si porta dietro un mazzo di fiori marciti. Caffè? Caffè. Girando il cucchiaino, mentre sei sopra pensiero e hai appena finito di scacciare i tuoi fantasmi, ti viene da dire “E tuo fratello?”; e ti fermi un secondo prima di aprire bocca, quando la lama nello stomaco ti ricorda che è morto, e non tornerà più. Oh, magari domani andiamo a vedere la cava, se fa brutto.
May 1st, 2010 at 16:57
Due mesi esatti. Oggi