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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

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    04/09/2010

    Zitto tu

    Filed under: — JE6 @ 21:11

    L’altra sera guardavo degli spezzoni di roba dalle Teche RAI, filmati dei tempi nei quali ragazzi presissimi dal loro ruolo e dal loro credo occupavano il palco di un concerto e dicevano cose tipo “Venditti non è un compagno, non è un vero compagno, basti dire che ha composto l’inno della squadra di calcio della Roma e questo la dice lunga sul suo essere compagno, quindi non può suonare” – e quello di Venditti non fu certo un caso unico, all’epoca. Anzi.
    Ci pensavo poco fa, leggendo questo post di Alessandro Gilioli – Gilioli che è del 1962 e quindi magari qualche memoria del 76/77 ce l’ha (non che si debba esser per forza stati testimoni oculari, ovviamente) – ci pensavo dicendomi che di guasti il berlusconismo a questo paese ne ha procurati millemila, e proprio per questo non mi sembra il caso di attribuirgli anche quelli dei quali non è colpevole, che il virus del gridare “zitto tu” non l’hanno inoculato né Drive In né Lucignolo, che alla fine il problema della maggioranza silenziosa è proprio quello – che non parla, e lascia fare.

    Piovono Rane

    Once we were bloggers

    Filed under: — JE6 @ 14:48

    Succede che passi mezz’ora a discutere, a sostenere la tua tesi – moderna, aperta, flessibile, ragionevole, disincantata. A trovare argomentazioni a sostegno, esempi di supporto, trucchi verbali di attacco e difesa. Poi, mentre stai entrando nel giardino quadrato chiuso in mezzo ai muri alti e antichi, qualcosa ti dice che hai ragione, e lo sai. Ma sai anche che la verità è un’altra: stavamo meglio prima, stavamo meglio quando eravamo pochi – molti meno di adesso -, stavamo meglio.

    Sereno è

    Filed under: — JE6 @ 09:14

    Ieri sono stato a un matrimonio. E niente, a parte gli amici, le giacche, le gonne, le pettinature, le birre ai baracchini del parco, l’atmosfera da oggi-non-si-va-a-scuola, a parte il sole e le lanterne accese che salgono verso il cielo, a parte il caldo e i vorrei-essere-lì, a parte una lunga serie di cose belle unite a una manciata di piccoli graffi e di velate malinconie, c’erano queste due facce, queste due persone, e sembravano serene, e io ero contento per loro, e le invidiavo un po’. Un bel po’.
    [Per Laura, Simone, e in fondo per tutti noi]