A sort of homecoming
Uno dei pochi vantaggi del tempo che passa è che a volte ti capita di tornare nei posti, in posti che conoscevi, dai quali magari manchi da tanto tempo. Anche nella tua stessa città, quella dalla quale non ti sei mai staccato. C’è una specie di slargo in via Lamarmora, qui a Milano. Un negozio di cancelleria, che oggi che si è ammodernato offre anche l’accesso a Internet. Poi il marciapiede torna a stringersi. Ecco, proprio lì c’è un palazzo bellissimo, di due o tre piani, costruito in uno stile che io non conosco perché non ho studiato, i balconi tondi e morbidi, e dei fregi, una pietra chiara con delle venature calde che devono essere belle anche quando Milano è grigia di inverno e freddo e umidità, e pensa oggi che fa caldo e c’è il sole. Mi sono fermato a guardarlo, quel palazzo, poi ho pensato a quanti anni erano che non passavo in via Lamarmora – una trentina, forse. Mi sono girato, ho guardato il grande portone di legno con il fregio che lo sormonta, da quel portone è entrato e uscito mio padre una vita, Terzo Battaglione Carabinieri “Lombardia”, e mi sono ricordato tante altre cose. Ma questa è un’altra storia, che non si racconta qui, non oggi.