< City Lights. Kerouac Street, San Francisco.
Siediti e leggi un libro

     

Home
Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

Talk to me: e-mail

  • Blogroll

  • Download


    "Greetings from"

    NEW!
    Scarica "My Own Private Milano"


    "On The Blog"

    "5 birilli"

    "Post sotto l'albero 2003"

    "Post sotto l'albero 2004"

    "Post sotto l'albero 2005"

    "Post sotto l'albero 2006"

    "Post sotto l'albero 2007"

    "Post sotto l'albero 2008"

    "Post sotto l'albero 2009"

    "Post sotto l'albero 2010"


    scarica Acrobat Reader

    NEW: versioni ebook e mobile!
    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione mobi"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione mobi"

    Un po' di Copyright Creative Commons License
    Scritti sotto tutela dalla Creative Commons License.

  • Archives:
  • Ultimi Post

  • In and out
  • Per poter riderci sopra, per continuare a sperare
  • Sfumando
  • Srebrenica, 11 luglio
  • Gabo, e mio papà
  • “Vero?”
  • Madeleine
  • Scommesse, vent’anni dopo
  • “State andando in un bel posto, credimi”
  • Like father like son
  • May 2011
    M T W T F S S
     1
    2345678
    9101112131415
    16171819202122
    23242526272829
    3031  

     

    Powered by

  • Meta:
  • concept by
    luca-vs-webdesign

     

    27/05/2011

    Nessuno è perfetto

    Filed under: — JE6 @ 15:13

    A me sarebbe tanto piaciuto che Diego riuscisse a raccontare Milano come aveva fatto, chessò, con Lampedusa. Poi ho visto la sua faccia (minuto 4:01, per chi volesse) nella prima inquadratura che lo riprende qui dalle mie parti, e mi son detto “va bene, facciamo la prossima volta” (no, poi il name dropping De Rossi – Mastandrea piace anche a me, sia chiaro, ma questo è un altro discorso) .

    Buongiorno

    Filed under: — JE6 @ 09:05

    C’è un momento preciso, un secondo assoluto che arriva appena ti svegli e sei cosciente – ed è quella la fregatura, che sei vivo e vegeto e ti è tutto chiaro. In quell’istante non provi soltanto la stanchezza fisica della notte troppo corta, del sonno interrotto, del caldo e del freddo, senti in aggiunta quella primordiale del “non ce la faccio, davvero”, della terrorizzata certezza che sarai sommerso da quel che ti aspetta non appena sarai in posizione verticale, in quel secondo vorresti essere un bambino di quattro anni, che apre gli occhi e trova la mamma che gli sorride, gli scompiglia i capelli con le dita della mano, lo prende in braccio e lo stringe e gli dice buongiorno tesoro. Dura un secondo, poi ti alzi e apri la finestra.