Buongiorno
C’è un momento preciso, un secondo assoluto che arriva appena ti svegli e sei cosciente – ed è quella la fregatura, che sei vivo e vegeto e ti è tutto chiaro. In quell’istante non provi soltanto la stanchezza fisica della notte troppo corta, del sonno interrotto, del caldo e del freddo, senti in aggiunta quella primordiale del “non ce la faccio, davvero”, della terrorizzata certezza che sarai sommerso da quel che ti aspetta non appena sarai in posizione verticale, in quel secondo vorresti essere un bambino di quattro anni, che apre gli occhi e trova la mamma che gli sorride, gli scompiglia i capelli con le dita della mano, lo prende in braccio e lo stringe e gli dice buongiorno tesoro. Dura un secondo, poi ti alzi e apri la finestra.
May 27th, 2011 at 12:03
Ho letto il titolo del tuo post sul blog del disagiato e dello scorfano.
Ho letto “Buongiorno”, e la cosa mi è sembrata così cortese, così lontana da questa mattinata, che ho pensato di passare da qui per dirti “Grazie! E buongiorno anche a te”. 🙂