Così capisci
Il fatto è che dopo tanti anni non ho ancora imparato a parlare al telefono. In realtà non è vero, sapevo farlo bene, per un anno mi ci sono guadagnato da vivere facendo sollecito crediti, signora lei è indietro di tre rate. Forse a fare quel lavoro per tredici mesi sette ore al giorno cinque giorni su sette o quasi mi è venuta la nausea, chissà. Comunque, la gente che lo sa fare, la riconosci, la vedi, la senti subito: è una questione di ritmo, di tono, di sicurezza. Le cose da dire sono il meno, quello che conta è il come, è il padroneggiare lo strumento, dominarlo, farlo diventare una cosa propria. Io invece sto lì, parla più forte che non ti sento, e mi perdo a pensare che faccia sta facendo la persona dall’altra parte, e intanto cammino, giro in tondo, guardo fuori dalla finestra, e nove volte su dieci prima di tornare alla scrivania dico va bene, adesso ti mando una mail, così capisci bene.
[Oggi ho fatto quattro conference call. Centocinquanta minuti. E’ stata una giornata difficile, insomma]