Opera Buffa
Anni fa mi resi conto, leggendo uno studio, che facevo parte di quel cinquanta per cento di soggetti che se prende in mano una rivista o un quotidiano inizia a sfogliarla dal fondo; penso che a questa mia abitudine non fosse estraneo il posizionamento delle pagine sportive e degli spettacoli, che sono le prime che leggo a meno di undicisettembri. Perché per leggere Crosetti uno debba arrivare ancora oggi a pagina quarantasette è una cosa che sfugge alla mia comprensione: e non perché Crosetti sia imperdibile sempre e comunque, ma perché scrive (lui e molti altri che fanno il suo mestiere) di cose e persone che quasi sempre dicono di un paese e di un tempo almeno quanto viene fatto da politici e megamanager. Un giorno si capirà che Madonna e Michael Jordan sono storia e cultura e identità allo stesso modo di Hopper e Nixon, che Puskas nella storia dell’Ungheria non è secondo a Liszt e in quella della Spagna a Goya, un giorno si riscriveranno i sussidiari e Crosetti andrà in pagina due, e sarà sempre troppo tardi.