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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
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    14/05/2018

    La moneta di Prizren

    Filed under: — JE6 @ 11:41

    (…) Mi ero fermato in un locale per chiedere una birra, meritata dopo tre ore di guida lungo le strade e in mezzo alle montagne albanesi; avevo deciso di andare in Kosovo all’ultimo momento, per un buco del programma di lavoro che mi portava a Tirana, Durrës e Berat: per quanto ne sapevo, nella mia placida ignoranza, quella era una specie di ulteriore provincia albanese dotata di uno status giuridico non chiarissimo, né più ne meno che una dependance albanese. Invece il cameriere mi ha detto a brutto muso che non avrebbe accettato i Lek con i quali volevo pagare e che avrei fatto meglio a farmi cambiare quei pezzi di carta che lì, a una ventina di chilometri dal confine, non avevano alcun valore. Rapidamente ho capito che quella era la regola locale, che valeva senza eccezioni per i bar e i venditori di souvenir e i ristoranti e le decine di chioschi che si mantengono vendendo il servizio di fotocopiatura – apparentemente uno dei più richiesti dalla popolazione locale. Gli esercenti kosovari non volevano nemmeno usare la cortesia solita in Canton Ticino, quella di accettare il pagamento in euro a patto di poter dare il resto in franchi svizzeri. Così ho chiesto indicazioni, mi sono fatto dire dove stava il cambiavalute locale, ho costeggiato la riva destra della Bistrica, ho aperto il portafogli, ho tirato fuori il biglietto da 1000 Lek e ho aspettato l’equivalente in valuta locale. Che ho scoperto essere l’euro.

    Il resto qui, su Left Wing.

    08/05/2018

    Un pomeriggio al cinema

    Filed under: — JE6 @ 08:19

    Un giorno il buon Nando Dalla Chiesa, all’epoca nostro professore di sociologia, decise di farci vedere “L’albero degli zoccoli” nella versione originale, quella non doppiata, e di farci scrivere una specie di tesina al riguardo. Io ero tra quelli meno smarriti, perché quel dialetto – per quanto diverso dal milanese con il quale mi era toccato crescere – lo capivo: se non tutto, in buona parte, vuoi per vocabolario vuoi per contesto. Ma tutti coloro che venivano da sud del Po, ecco, le bestemmie di quel giorno sono indimenticabili. E’ che poi, alla fine, la gran parte di noi non sapeva bene cosa dire di quel film: figurati, l’aveva girato che c’era in giro Johnny Rotten e noi lo guardavamo mentre sparavano a Tarantelli, altro che civiltà contadina. E niente, finì che per non lasciare in bianco mi risolsi a scrivere non del film ma degli spettatori, di quel centinaio di non ancora ventenni messi di fronte a cascine e polenta e, appunto, zoccoli. “Bella idea” disse NDC. Forse dovrei riguardarlo, non so.