Cose
Ho un sacco di cose in casa. Non da accumulatore seriale, ma ne ho tante. Come (quasi) tutti gli occidentali moderatamente benestanti. Cose, oggetti. Libri, soprammobili, divani, poster, fotografie, lampade, penne, giacche, borse, cd, telefoni. Cose, di ogni tipo. Piccole, grandi, nuove, vecchie, in buono stato, sbreccate. Mi piace averle: non per il possesso in sé, chissenefrega; ma perché quelle cose – non tutte, certo: non provo nulla di particolare nei confronti degli spazzolini da denti e del calzanetto – sono me. Le cose che siamo. Le cose che sono. Io non sono solo quelle cose, ma certamente sono anche quelle cose. E mi piace averle perché restano con me, e dicono quello che sono, e mi ricordano quello che ero: la memoria è un giocattolo che si rompe facilmente, più degli oggetti. La vita non è quella che si è vissuta ma quella che si ricorda, e queste cose sono ricordi: e vita.