< City Lights. Kerouac Street, San Francisco.
Siediti e leggi un libro

     

Home
Dichiarazione d'intenti
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

Talk to me: e-mail

  • Blogroll

  • Download


    "Greetings from"

    NEW!
    Scarica "My Own Private Milano"


    "On The Blog"

    "5 birilli"

    "Post sotto l'albero 2003"

    "Post sotto l'albero 2004"

    "Post sotto l'albero 2005"

    "Post sotto l'albero 2006"

    "Post sotto l'albero 2007"

    "Post sotto l'albero 2008"

    "Post sotto l'albero 2009"

    "Post sotto l'albero 2010"


    scarica Acrobat Reader

    NEW: versioni ebook e mobile!
    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2009 versione mobi"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione epub"

    Scarica "Post sotto l'albero 2010 versione mobi"

    Un po' di Copyright Creative Commons License
    Scritti sotto tutela dalla Creative Commons License.

  • Archives:
  • Ultimi Post

  • Madeleine
  • Scommesse, vent’anni dopo
  • “State andando in un bel posto, credimi”
  • Like father like son
  • A ricevimento fattura
  • Gentilezza
  • Il giusto, il nobile, l’utile
  • Mi chiedevo
  • Sapone
  • Di isole e futuro
  • October 2019
    M T W T F S S
     123456
    78910111213
    14151617181920
    21222324252627
    28293031  

     

    Powered by

  • Meta:
  • concept by
    luca-vs-webdesign

     

    24/10/2019

    Broncio

    Filed under: — JE6 @ 12:46

    Credo che ognuno abbia delle frasi che si porta dentro come dei mantra, come delle guide, dei punti fermi che ti ricordano non tanto come dovresti, ma come vorresti stare al mondo. Io ne ho un paio, una qui oggi non c’entra, non ha rilevanza – magari un’altra volta – ma l’altra, quella sì, in questo periodo ci penso spesso.

    L’ha scritta Robert Musil, e dice “non si può fare il broncio ai propri tempi senza riportarne danno“. Ci penso spesso perché altrettanto spesso mi sento borbottare contro questo o quell’aspetto del tempo che vivo, una volta la classe politica e l’altra il calcio e l’altra ancora la pizza o una cosa così, a caso, a seconda dell’umore, di cosa ha appena passato Sky, delle congiunzioni astrali. Allora mi ripeto la frase di Musil, cioè vado a leggermela nelle note del telefono e poi mi ci arrovello un po’ sopra perché se da una parte inorridisco all’idea di fare il ginobartali dall’altra non mi va nemmeno di accettare tutto nel nome del “i tempi sono questi e quindi va bene così” e non trovo mai un punto di equilibrio, non so se questo punto esiste per chi ha passato una certa età, so che ci sono periodi che è tutto un forzarsi a non ridursi a un Michael Douglas di periferia con i capelli scarmigliati e la lente dell’occhiale incrinata e un mitra in mano che non ha nemmeno voglia di dire odio tutti come un qualsiasi sedicenne, lo sa e lo sente e non vorrebbe che fosse così.

    11/10/2019

    Kefiah

    Filed under: — JE6 @ 10:59

    Ieri sera parlavo con un amico che diceva mi vergogno di essere occidentale, guarda cosa succede ai curdi e nessuno che dice, che fa niente e mentre gli rispondevo fai mente locale e conta quanta gente conosci che potrebbe dirti almeno dove sta il Kurdistan mi sono venuti in mente i tempi delle superiori quando almeno una volta al mese c’era una manifestazione per la Palestina e tanti ragazzi portavano la kefiah e tutti sapevano chi era Arafat – non che questo abbia impedito tragedie e massacri a volontà, non che quei ragazzi fossero degli esperti di politica mediorientale e sapessero elencare e confrontare in modo ragionato e possibilmente obiettivo le ragioni degli uni e degli altri ma almeno c’era una sorta di consapevolezza basata su una sorta di conoscenza o almeno così mi pare di ricordare adesso che sono passati tanti anni da quei cortei e da quelle ore davanti al telegiornale e a volte penso che sì, davvero è tutta una questione di marketing, di comunicazione, che è un pensiero che mi imbarazza per la sua pochezza e superficialità al punto da darmi fastidio da solo, e però.