Così perfetta da non sentirla
Chissà dov’ero, e cosa stavo facendo. Perché è primavera e fa caldo, di quel caldo un po’ malato da città, che è quasi sempre troppo – sarà la giacca, la borsa con il portatile, l’asfalto, non so. Però fa un po’ troppo caldo e questo significa che probabilmente è già passato quel momento che è il momento migliore di tutta la primavera, e forse dell’anno, l’istante preciso in cui sei all’aperto e hai le maniche rimboccate e ti rendi conto che la temperatura è perfetta, così perfetta da non sentirla. E’ un istante che dura niente, e nel mentre di quel niente stai facendo altro, stai parlando, stai guardando il telefono, stai bevendo una birra; ma a volte, raramente, te ne accorgi, ed è una cosa che vorresti dire agli altri, madonna senti che bello, oppure no, vorresti stare in silenzio e sentirlo tutto quell’istante, fino a quando qualcuno ti chiama, il pane lo affetti tu, ricordati la riunione di lunedì, fino al prossimo istante, l’anno che verrà.