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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

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    31/03/2008

    Come la pula nel vento

    Filed under: — JE6 @ 20:30

    La morìa continua. Herr Effe chiude, Paolo Valdemarin va in sonno, e adesso anche Spiritum decide di piantarla. Mi chiedeva l’altro giorno uno dei non molti superstiti della vecchia guardia cosa avevo intenzione di fare – e non ho trovato miglior risposta che un “resto qui, che sono pigro: e poi, se chiudo, dove cazzo vado?”. Per dire, ecco.

    Sarà il ricordo dei Mondiali

    Filed under: — JE6 @ 07:55

    Immagino che ospitare l’Expo sia una cosa importante, un vanto e un investimento con potenziali ricadute economiche molto vantaggiose per la città; però ci dev’essere qualcosa che mi sfugge, perchè non conosco un milanese che sia uno che dia segno di provare anche un briciolo di eccitazione per la disfida con Smirne.

    29/03/2008

    Being Angus Young

    Filed under: — JE6 @ 14:07

    Appena rinasco, scrivo You Shook Me All Night Long. E faccio anche l’assolo, ovviamente.
    [in alternativa, assumo i pieni poteri e la impongo come inno nazionale]
    YouTube

    28/03/2008

    Sa colora

    Filed under: — JE6 @ 07:58

    Non riusciva nemmeno a ricordare quando aveva preso il treno per l’ultima volta. Cinque, dieci anni prima, forse. Ma adesso l’automobile era ferma dal meccanico, e lui doveva per forza andare a quell’appuntamento. Uscì dal tunnel della metropolitana, e si stupì di quanto e di quanto poco fossero cambiate la stazione, e la gente che la popolava. Fece un gesto furtivo, del quale si vergognò immediatamente, andando a controllare se il portafogli era ancora al suo posto. Lo era. Diede una veloce occhiata all’edicola, scorrendo velocemente con gli occhi le prime pagine dei quotidiani e le copertine dei romanzi pornografici; si chiese chi potesse mai comprare la scadente riproduzione di una gondola veneziana, e subito dopo si rispose, semplicemente guardandosi intorno.
    Decise di andare a sedersi sul treno, nonostante il largo anticipo con il quale era arrivato; quando si trovò davanti alla grande scala mobile che collegava il piano della biglietteria con quello dei binari, si ricordò di una vecchia storia di famiglia, un fatto successo quando lui non era ancora nato: gli avevano raccontato che sua nonna, una piccola donna analfabeta che aveva affrontato il viaggio dal suo microscopico paesino verso la grande città così come lui sarebbe andato dalla grande città in Antartide, trovatasi di fronte per la prima volta in vita sua a quella striscia di gradini in movimento era scoppiata nella più lunga, calda e fragorosa risata di tutta la sua vita, chiedendo nella sua lingua natia “itt’este custa colora? cos’è questa biscia?”. In quel momento, abbacinato da quel ricordo, si rese conto che sua nonna gli mancava moltissimo, e realizzò che quella piccola donna analfabeta, che non aveva mai visto nè una scala mobile nè mille altre cose che lui trattava con saputo disincanto, aveva invece conosciuto una vita e un mondo che lui non riusciva nemmeno ad immaginare, e la riconobbe per la prima volta come una donna fortunata e ricchissima. Una ragazza arrivò trafelata alle sue spalle, e lo urtò nel tentativo di scansarlo per correre su quella scala mobile e non perdere il treno che stava per partire; voltandosi, senza smettere di correre, gli chiese scusa, ma lui non la sentì: era fermo, in piedi, davanti alla biscia di metallo che usciva dal pavimento. E rise, come non faceva da tanto tempo, da ancor prima di prendere l’ultimo treno di cui riusciva a ricordarsi.


    27/03/2008

    Tipo Raspelli, insomma

    Filed under: — JE6 @ 16:26

    Io speravo che lo sport di mangiare in televisione si fosse estinto con Raspelli e Sposini. E invece, ecco lì il ministro che si pappa la bufala (tanto, quanta diossina volete che ci sia in un bocconcino di mozzarella?).
    Repubblica

    Io dove sono?

    Filed under: — JE6 @ 10:28

    Osservando la mia posizione di prossima equidistanza rispetto a PD, IdV e Socialisti, non ho potuto fare a meno di pensare che il mio sentirmi di (centro)sinistra sta assumendo contorni di imbarazzante vaghezza (messa in altri termini: di sicuro non sono nè di destra nè di centrodestra; ma cosa sono davvero, politicamente parlando, ecco, questa è un’altra faccenda).
    [Poi, va bene: la limitatissima rappresentatività e significatività delle famigerate venticinque domande è un dato di fatto, ma non stiamo a sottilizzare]
    Voisietequi

    26/03/2008

    Conterranei

    Filed under: — JE6 @ 14:37

    Ora, non so se si può classificare come un caso da manuale di eterogenesi dei fini, ma a me il famigerato AI EM PIDI fa simpatia (sarà che son milanesi, non so).
    YouTube

    So social

    Filed under: — JE6 @ 13:27

    In questo momento, giuro, LinkedIn mette il mio nome nella sezione “People you may know”, consigliandomi di connettermi. Con me stesso.
    LinkedIn

    25/03/2008

    Beneficienza

    Filed under: — JE6 @ 13:15

    Se vi interessa, invece di una bambina thailandese potete adottare a distanza una botte di vino.
    Tenuta Valdipiatta (via MyMarketing.net)

    24/03/2008

    Pervicacia

    Filed under: — JE6 @ 18:42

    La cosa fantastica del governo Prodi è che riesce a fare danni al centrosinistra anche da morto.
    Repubblica.it