“Io vorrei che da queste riunioni qui venissero fuori anche le proposte”
Non ero al Lingotto per seguire l’assemblea dei Piombini Democratici (ndr: il nome non gliel’ho dato io, han fatto tutto da soli; il fatto è che, a forza di ripeterle, ci si abitua anche alle cose più brutte, come questo nome disgraziato). Non giudicherò quindi l’evento, non potendone avere un’opinione. Ma ho visto e ascoltato gli interventi di Ignazio Marino e di Debora Serracchiani, due persone del PD che mi interessano, delle quali ho una buona opinione, delle quali in tanti dicono un gran bene e per le quali si disegnano magnifiche sorti e progressive. E insomma, non saprei come metterla diversamente: che delusione. Perché qui, noi semplici elettori ci saremmo anche un po’ stancati delle belle enunciazioni di metodo fini a se stesse. Perché è intristente e umiliante ascoltare nove minuti e quaranta secondi di dissertazione il cui punto più alto viene toccato pronunciando l’immortale massima “”Io vorrei che da queste riunioni qui venissero fuori anche le proposte”. Non so, forse l’evento di ieri non aveva questo come obiettivo – quello di fare proposte, dico – o forse le proposte le hanno fatte altri e non i due che ho seguito con attenzione. So solo che se io non avessi saputo chi fosse Debora Serracchiani, al termine del suo intervento non lo avrei saputo comunque. E so anche che invece pensavo di sapere chi fosse Debora Serracchiani, e adesso non lo so più.