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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
(Gabriel Garcia Marquez)

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    25/11/2011

    Greetings from Brussels ’11 – Luci

    Filed under: — JE6 @ 09:45

    C’è un momento in cui il grande viale che separa il Palais Royale dal grande parco che porta al Parlamento rimane vuoto. Nessuno sui marciapiedi, niente macchine. Ci sono solo le luci dei fari di una Panda parcheggiata con il muso verso il parco, due cilindri di luce bianca che attraversano il selciato e sono l’unico segno di vita, il resto è foglie e aria fredda e suoni lontani che vengono dal centro. Dura poco, quel momento, dura il giusto per stare con le mani in tasca e le spalle appoggiate al marmo dell’entrata principale del parco ad aspettare, aspettare che la Panda si muova e un uomo passi veloce con una ventiquattrore che gli sfiora la stoffa dei pantaloni gonfiata dal vento.

    Greetings from Brussels ’11 – Grote Markt

    Filed under: — JE6 @ 09:22

    La Grand Place è piccola, una bomboniera che attraversi in un minuto, forse un minuto e mezzo. In realtà  impieghi sempre molto di più perché ti fermi a guardarla, le guglie e le finestre e le pendenze e le bandiere. Non riesci mai a fotografarla come vorresti perché è troppo alta e non hai mai il grandangolo che ti servirebbe. I valloni la chiamano Grand Place, non perché sia grande come dimensioni – non è che un pezzetto della piazza di Carpi – ma per la sua magnificenza. Ma a me piace il nome fiammingo, Grote Markt, che mi dà  quest’idea di centro, del posto dove la gente passa come attratta da una calamita e si trova e si fa un cenno di saluto con la testa e infatti gli unici alberi di Natale che ho visto stanno qui, uno enorme in mezzo alla piazza, illuminato dai giochi di luce delle Nuits de Electrabel e l’altro davanti a La Brouette – come si fa a casa, il salotto, il posto dove tutti passano e si fermano e si rilassano un po’.