Ci ho pensato, e ci ho pensato parecchio. Poi, alla fine, ho pensato che, come mi ha detto un’amica carissima, “alla fine è questione di cercare di essere veri con se stessi, prima che con tutto il resto”. Ho pensato che prendere la tessera di un partito solo per poter dare la propria preferenza per il futuro segretario non è serio, che bisogna avere tempo e voglia di fare riunioni, discutere, andare al mercato a distribuire volantini, fermarsi dal barbiere a parlare, provare a convincere qualcun altro. Non so se le difficoltà di tesseramento del PD siano figlie della crisi del partito stesso, o più in generale di una diffusa scarsa voglia di (o attitudine a) impegnarsi nelle forme che la politica continua a richiedere. Non saprei dirlo bene nemmeno per me stesso, sinceramente; poi, è vero, ognuno trova la sua strada, posto che voglia farlo, e non è detto che ce ne sia una sola.