Il terzo uomo
Non mi ricordo se da piccolo ho mai risposto “l’astronauta” a chi mi chiedeva cosa avrei voluto fare da grande. So però che crescendo sono sempre rimasto affascinato dal terzo uomo, da Mike Collins, dal pilota che rimase in orbita ad aspettare che Armstrong e Aldrin sbrigassero il loro compito, l’uomo che arrivò ad un passo dal “giant leap for mankind”, e che quel passo lo vide fare ad altri. Mi sono sempre chiesto se in lui era più forte l’invidia per i due colleghi o l’orgoglio per essere il terzo e comunque indispensabile elemento dell’ingranaggio, se la tristezza di non aver potuto camminare sulla Luna era più che compensata dall’enorme e incredula soddisfazione dell’essere lì dove nessun altro era mai stato. A suo modo, Collins è stato un eroe – e forse continua ad esserlo: e non credo di essere l’unico che avrebbe comunque fatto mille volte cambio con lui.
Rimbalzi (thanks to LaPupa)