Il primo giorno di scuola
Sì, qualcuno ha iniziato prima. Ma il giorno vero è domani. Il primo giorno di scuola, vacanze finite, grembiulino nero o bianco, fiocchetto azzurro o rosa, la cartella nuova oppure quella dell’anno scorso se è ancora in buono stato, le matite temperate di fresco, la merenda. Ma siccome non abbiamo più sette anni ci manca l’entusiasmo di trovare i compagni di classe, e quel che facciamo, nella domenica del villaggio, è cercare di non pensare a nulla – senza riuscirci – e poi tirare un lungo respiro che ci porti a domani, buongiorno signora maestra, buongiorno bambini, come sono andate le vacanze, avete fatto i compiti?
August 29th, 2010 at 16:32
Non so bene perché, forse l’ho già detto da qualche parte, ma da un po’ di tempo sono preda del fascino dell’eterno ritorno. Una fascinazione poco entusiastica, ma a suo modo piacevole.
Uno dei vantaggi è che non provo più quello spleen che mi colpiva puntualmente ad ogni rinnovarsi del ciclo. Forse perché lo spleen si è esteso a tutto il ciclo, non so; o forse perché in qualche modo il riprendere qualcosa che si sa fare e che si ritiene valga la pena di esser ripreso allevia di molto lo spleen.
Come che sia per me e per lei, buon lavoro a lei, Sir, e buon lavoro anche a me.
August 29th, 2010 at 16:49
Io ho paura che sia vera quella cosa dello spleen esteso al ciclo intero, ma poi son momenti – venerdì ho chiuso due contratti, ero stanco morto e avevo avuto una giornata del cavolo, epperò ero, a mio modo, contento.
August 31st, 2010 at 19:24
Tirare un lungo respiro che ci porti a domani. O meglio a dopodomani. O meglio ancora a venerdì alle 16, quando comincerà il primo weekend dopo il rientro a scuola.
Io domani ricomincio – da insegnante.
E non ho per niente voglia… 🙁
**Harlene**
August 2nd, 2011 at 15:28
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