Qualcosa
La Tav è un’opera che l’Europa ci chiede. Ci vuole o no?
Abbiamo il dovere di aprire un dibattito sulle opere strategiche e un approfondimento vero. Le popolazioni della Val di Susa sono trattate alla stregua di un bimbo capriccioso e incompetente. In Puglia, nella mia terra, abbiamo ragionato di un progetto di alta velocità da Bari a Napoli e con i nostri interlocutori campani abbiamo costruito un processo di condivisione e di partecipazione. Si è determinato un vasto consenso sull’idea di abbattere il muro tra l’Adriatico e il Tirreno. Dove c’erano i problemi abbiamo corretto i progetti.
Comunque, lei e il suo partito siete schierati con i no-Tav.
Dico che dovremmo essere tutti molto attenti, perché se non offriamo luoghi politici ai fermenti culturali e alle onde di dissenso che stanno attraversando l’Italia, ma più in generale i paesi euro-mediterranei, rischiamo di non capire quanto radicale sia “l’indignazione” e la relativa domanda di cambiamento. Se la politica gira la testa dall’altra parte offre spazio alla violenza. E oggi le forze politiche non mi sembrano interessate a una discussione di merito, ci si affida ai confezionatori di informazioni addomesticate.
Nanni Moretti intimava a Massimo D’Alema “Dì qualcosa di sinistra”. Io sono qui che aspetto che qualcuno supplichi Nichi Vendola: “Dì qualcosa”.
[Grazie a Claudio Borgognoni per la succosa segnalazione]