Santi, poeti, eccetera
Io, per quanto l’argomento mi annoi a morte, sono dispostissimo ad ascoltare seriamente gente che si ritiene in grado di mettere in campo una squadra di calcio facendola vincere, visto che il calcio è in fondo una questione di ventidue persone che si contendono o spartiscono un pallone nella speranza di buttarlo in fondo alla rete (altrui), cioè una questione molto più semplice di quanto non vogliano farv(c)i credere i commentatori di professione, e quindi davvero alla portata di comuni mortali che si guadagnano il pane (se e quando ci riescono) giustificando quell’impiegato che si ritrovano sulla carta d’identità alla voce professione. Non so perché, sarà che ho un brutto carattere, sono molto meno disposto a perder tempo la stessa gente che si picca di conoscere per filo e per segno dettagli e ricadute di sistemi elettorali di un bizantinismo quasi artistico, prendendosi tanto sul serio da sembrare un qualunque ospite di Ballarò.