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La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.
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    31/10/2021

    Dormi, dormi

    Filed under: — JE6 @ 18:28

    Anni fa, per circa sei mesi feci parte di un gruppo di lettori che una volta alla settimana – io mi ero riservato il sabato pomeriggio, non avendo altre disponibilità di tempo – passava due o tre ore nelle camere di un paio di reparti di un grande centro di cura e ricovero dell’hinterland milanese. Entravamo in punta di piedi, ci presentavamo e chiedevamo ai pazienti se gradivano passare un po’ di tempo ascoltandoci leggere qualche pagina dei quattro o cinque libri che ognuno di noi si era portato da casa dopo cento riflessioni. La risposta più frequente era “no grazie, sono un po’ stanco” ma talvolta capitava di sentirsi dire di sì, magari soltanto per l’imbarazzata cortesia che si sente di dovere a qualcuno che ti avvicina con un gesto gentile o che vorrebbe essere tale. Delle molte reazioni alle quali andammo incontro, una mi è rimasta in testa e nella memoria. I responsabili del progetto ci avevano preparati, ma la prima volta che la persona stesa nel letto a fianco del quale stavamo seduti con il nostro libro in mano si addormentò al suono della nostra voce fu per tutti un evento con il quale avremmo cercato di fare i conti per giorni e giorni a seguire. E quando manifestammo la nostra perplessità, dalla quale ci sforzavamo di togliere anche la più piccola traccia di percepita offesa personale, ce lo ripeterono sorridendo, contenti: far dormire una persona significa regalarle riposo e una magari breve, sicuramente temporanea tranqullità. Se li avete portati ad addormentarsi avete fatto un bel lavoro, siatene soddisfatti, ci dissero e ripeterono settimana dopo settimana. Non ci convincemmo mai del tutto, a dire la verità: ma solo per una questione di orgoglio, perché altrimenti, invece, sapevamo che avevano ragione.

    4 Responses to “Dormi, dormi”

    1. Roberto Says:

      Ho un albero in giardino che come carta a parte tutte le missioni a cui a volte mi viene il dubbio di averle fatte, che ha una sola parola in mente….
      Pace
      PS
      Io nel 1992 ho fatto terzo disegno della scuola consegnato al concorso per la pace…

    2. JE6 Says:

      Spero di non risultare spiacevole, ma in fondo questa a suo modo è casa mia e alcune regole le faccio io. Contavo che la cancellazione dei tuoi commenti precedenti fosse un segnale abbastanza chiaro ma evidentemente non è stato così. Lo spazio dei commenti ha un senso: quello della eventuale, possibile discussione tra persone diverse partendo dall’argomento del post. Il resto non c’entra e, almeno per quanto mi riguarda, francamente dopo un po’ diventa anche fastidioso. Nessuno ti impedisce di scrivere i tuoi flussi di coscienza; trovati una buona guida – in rete ce ne sono mille – e apriti un blog, per quanto sia uno strumento ormai obsoleto: è facile e gratuito, non avrai problemi. Se vieni qui e usi lo spazio dei commenti fallo seguendo le regole di buona educazione e buon senso; altrimenti mi basterà cliccare su “trash”. Grazie.

    3. Roberto Says:

      Non vorrei diventare prevedibile ma il blog è tuo e quindi hai ragione.
      Solo che ho una personale opinione che tutti avete ragione…

    4. i ritagli di novembre - ATBV Says:

      […] leggere libri agli ammalati; e del più nobile risultato che se ne possa […]

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