Nella bolla
Nel momento in cui lui le si avvicina è come se cambiasse il tempo, quello atmosferico. Lei spegne il sorriso che ha tenuto fino a pochi secondi prima, volta appena il viso per ascoltare quello che lui le dice avvicinandole la bocca all’orecchio, e tutt’intorno si avverte una specie di freddo conto terzi. Lui le dice un paio di frasi, con quell’aspetto di uno che parla facendo finta che quello che sta dicendo non abbia niente alle spalle, e lei risponde con una serietà che dissimula a stento un misto di ira e freddezza e disgusto e compassione. Intorno la vita va avanti come se niente fosse. Loro restano in quella bolla per trenta, quaranta secondi, forse un minuto. Poi lui la saluta, lei risponde con un ciao che potrebbe essere rivolto a un sasso, la bolla si rompe e tutto finisce, o è rimandato a domani, o a chissà quando.