Prendi nota
Ho trovato questa frase su un libro che sto leggendo, mi dice, senti che roba, ed è davvero una gran frase, una di quelle che solo gli scrittori bravi sanno mettere giù, una di quelle che è bello ricordarsi, non tanto per fare bella figura in società ma proprio per se stessi. Allora mi rendo conto che io questa cosa – appuntarmi le cose dei libri, prenderne nota – non l’ho mai fatta se non quando studiavo, ma vai a capire perché è una cosa che non mi viene con la narrativa, anche se ogni tanto mi cade l’occhio su qualcosa che è bello per davvero e mi dico che dovrei copiarla su una Moleskine, o segnarmela nella memoria del BlackBerry o farne un documento da lasciare su Dropbox, insomma dovrei fare qualcosa per non perderla, per averla tutta lì parola dopo parola, perché “le parole sono tutto quello che abbiamo, perciò è meglio che siano quelle giuste”. E invece niente, sarà che sono pigro, sarà che le cose vanno come devono andare, fatto sta che dei libri mi rimangono le trame e i personaggi, ma non le frasi, i mattoni che compongono il muro, mi ricordo a memoria quella che ho citato prima, del vecchio e gigantesco Ray Carver, una di Stephen King e una, ma non proprio alla lettera, di Leopardi, che è come passare al setaccio tutto quel che si legge e perdere tante cose, così ogni tanto mi faccio un giro da chi il setaccio ce l’ha a maglie strettissime, e segna, appunta, memorizza – in giro per la rete ce n’è, il mio amico Zu col suo CuT’n’PaStE e la mia amica Paolina e ce ne saranno anche tanti altri e insomma se siete come me usate loro, che la memoria è una cosa preziosa e qualcuno che la conservi ci vuole e va tenuto da conto.
CuT’n’PaStE, laPaolina