Pictures came and broke your heart
Quella sera decise, semplicemente, di cancellarlo. Aspettò di essere da sola, poi, dall’armadietto dove teneva le borse prese la scatola dove aveva raccolto fotografie e lettere e cartoline e biglietti del cinema e scontrini di ristoranti e mille altre cose. In silenzio, e stringendo i denti senza volerlo, si mise a stracciare tutto, in pezzetti piccoli che non lasciassero più nulla di ricostruibile, né il volto né la data della cena nè il negozio dove lui le aveva regalato quel portafogli che poi le avevano rubato sul vaporetto tra Chioggia e Venezia. Dopo un tempo indefinito ma lungo, con le dita ormai doloranti si fermò a guardare la montagna di coriandoli che occupava tre piastrelle del pavimento della sala. Si sentì soddisfatta; si alzò, andò in bagno per risciacquarsi la faccia, si fermò sulla soglia della camera da letto per ascoltare il respiro regolare dell’uomo che ogni tanto veniva a trovarla e che ora dormiva nel suo letto, tornò a sedersi sul divano. Guardò nuovamente i pezzetti di carta, e si rese conto di non aver solamente distrutto lui, ma anche se stessa. Sorrise, si sdraiò sul divano, e si addormentò.