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    14/12/2011

    Greetings from Manchester – Chissà com’è davvero

    Filed under: — JE6 @ 23:53

    Chissà com’è Manchester a ottobre, oppure a marzo. Chissà com’è senza le luminarie di Natale, senza le centinaia di chioschi che vendono sciarpe e mulled wine e fudge e cappelli e formaggi e orecchini, senza la ragazzina di tredici anni che canta John Lennon, senza i turisti giapponesi che tornano in albergo carichi di sacchetti da shopping, senza il quartetto di fiati che suona all’angolo di Town Hall, senza le candele sulle sedie della cattedrale in attesa del concerto di carole natalizie, senza gli alberi addobbati, senza quest’aria di fine anno che non ha ancora voglia di fare il bilancio del dare e dell’avere, chissà com’è Manchester in un mercoledì di pioggia in primavera, in un giovedì di afa in estate, chissà com’è senza il vestito bello e l’allegria forzata ma non troppo della festa, chissà se ha le borse sotto gli occhi e i capelli che hanno bisogno del parrucchiere, chissà se è come pensi che sia, come la collega bella che vedi dal lunedì al venerdì dalle nove alle sei, quella che avrò pure lei un difetto, un pigiama infeltrito, la schiena dolorante, il peso insopportabile del risveglio. Chissà com’è Manchester, chissà com’è davvero.

    2 Responses to “Greetings from Manchester – Chissà com’è davvero”

    1. Stella Says:

      Può darsi che sia tutto questo e altro…che alla musica di John Lennon inarchi magnificamente la sua schiena al risveglio, che dagli occhi cerchiati, sfoderi un sorriso smagliante al primo buon giorno! Che dai capelli scompigliati riveli una notte selvaggia e quindi intrigante! Che dal pigiama infeltrito riveli delle belle gambe tornite! Tutto questo può svelare una Manchester da vivere! Io però non ci sono stata e quindi non lo so! 🙂

      Bella metafora!

    2. Stella Says:

      Mi scusi! Ma Lei mi ha inspirato, poichè molto belle le sue metafore ed i suoi interrogativi!

      Può darsi!

      si, può darsi!

      che da scoppiettanti stelle cadenti scintillanti su nel cielo,
      in festa d’orchestra
      cadano lapilli che al tocco del sopir certo,
      rilascino fascino di festa e fumo di tempesta.

      si, può darsi!

      che l’orde di gente che in festose spese,
      ritaglino addii in abiti firmati,
      alle semplici parole!

      si, può darsi!

      che il cielo rischiari i suoi occhi dipinti
      e che nessuno poi veda i respiri cartonati,
      tanto ben celati!

      Si, può darsi!

      Che al calor di primavera,
      nessuno più spera,
      dalle vette della sera!

      Può darsi, si!

      Ma a Lei cosa rivela?

      di Stefania C.

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